Becciu torna a Ozieri e sulla coop di famiglia sotto accusa dice: “Ho aiutato i poveri”

Il cardinale Angelo Becciu è tornato nella sua Ozieri per un evento, alla presenza di autorità militari ed ecclesiastiche, legato alla Giornata mondiale dei poveri. Il porporato ha parlato alla platea anche del nuovo caso giudiziario che lo vede coinvolto. Becciu è accusato di associazione per delinquere nell’ambito della gestione di Spes, la cooperativa di famiglia impegnata nel sociale e da lui stesso menzionata durante l’intervento.

Il cardinale non ha nascosto di cercare per la Caritas di Ozieri “fondi della Cei”. Il procuratore del Tribunale vaticano, Alessandro Diddi, gli contesta il fatto che la Spes, intestata al fratello Antonino, per il tramite della cooperativa metteva naso anche nella gestione della stessa Caritas e quindi anche della Diocesi ozierese. Il nuovo filone investigativo, portato avanti dalla Guardia di finanza di Oristano e comunicato alla Santa Sede, è emerso durante il processo in corso sulle spese fatte dalla Segretaria di Stato, dove Becciu è stato a lungo il sostituto, ovvero il numero due. L’attenzione è concentrata su un’operazione immobiliare a Londra, un’intera palazzina comprata per un centinaio di milioni.

La cronaca sull’intervento di Becciu a Ozieri è su L’Unione Sarda in edicola. Il cardinale ha detto ancora: “Valeva la pena pensare alla Spes, sostenerla, trovare i soldi per crearla e per dare gambe alle sue attività. Noi andiamo avanti, succeda quel che succeda”. E in riferimento all’indagine a suo carico, il porporato ha riferito che qualcuno gli ha fatto coraggio dicendo di accettare tutta la trafila giudiziaria come “una prova”.

Ancora dalle parole del cardinale: “Nonostante sia stato poi travolto dallo scandalo e dai guai giudiziari, sapendo che tutto quello che ci succede è perché abbiamo amato, voluto bene alla Chiesa, perché vogliamo bene ai poveri e a chi si dedica a loro. Guardo con fiducia al futuro. La resurrezione arriverà, la verità arriverà”.

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