Sono da giorni in cima alle preferenze dei lettori, i contenuti delle conservazioni tra il cardinale Angelo Becciu e alcuni familiari, ma anche tra il porporato e il suo giro di amicizie. Si tratta di messaggi in chat che sono finiti agli atti nel nuovo filone d’inchiesta che vede Becciu accusato di associazione per delinquere.
Nelle chat il Papa è definito “Su Mannu” e i nemici di Becciu vengono chiamati “puzzinosi”. Sul punto prendono posizione Ivano Iai e Paola Balducci, gli avvocati di Tonino Becciu, fratello del cardinale e Maria Luisa Zambrano, nipote di Becciu. I legali dicono che i loro assistiti ancora non hanno ricevuto comunicazione sull’avviso di garanzia annunciati dalla stampa. E poi tengono a sottolineare che i messaggi delle chat “sono conversazioni di natura privata, penalmente irrilevanti e tuttora coperte dal più assoluto segreto, in quanto acquisite in procedimento penale della Procura di Sassari ancora pendente nella fase delle indagini preliminari”.
Il nuovo filone investigativo riguarda infatti la Cooperativa Spes, fondata da Tonino Becciu; la Zambrano, invece, è salita negli ultimi giorni agli onori delle cronache perché è lei che si occupa di registrare la telefonata che Becciu fa col Papa nel luglio del 2021 e con la quale il cardinale cerca di aver a suo favore la copertura di Bergoglio su un prelevamento da 500mila sterline.