Assalto al portavalori, il far west sulla 131. La donna ferita: “La mano è diventata storta”

Il giorno dopo l’assalto al portavalori, col commando entrato in azione al chilometro 170 della Statale 131, c’è il lavoro d’indagine che prosegue in maniera riservatissima perché ogni fuga di notizie può compromettere la caccia al commando.

Ieri sulla Carlo Felice sono entrati in azione almeno in sei. Ma i banditi hanno potuto essere anche dieci, a giudicare i tanti compiti che ciascuno ha svolto per mettere a segno l’assalto compiuto con vere armi da guerra. Un arsenale a cui si aggiungono auto e furgoni rubati, come quelli dati alle fiamme sul posto per confondere il campo e permettere l’azione indisturbata.

L’assalto di Giave è stato preparato nei minimi dettagli, tanto che la Statale 131 è stata bloccata in entrambi i sensi di marcia. Quello verso Cagliari, dove procedeva il portavalori della Vigilpol e quello verso Sassari, dove viaggiava in quel momento l’autoarticolato blu, il cui autista è stato costretto a mettere il mezzo di traverso alla carreggiata per bloccarla.

Nell’assalto ci sono stati tre feriti: due sono le guardie giurate che viaggiavano a bordo del portavalori, Piero Podda, 51 anni, di Putifigari, e Sandro Casula, di 38, residente a Sassari. Un proiettile ha colpito anche Serena Contu, 30enne di Ozieri, che ieri, come mattina, a bordo della sua Bmw stava raggiungendo Giave, dove lavora in una serra. La Nuova Sardegna riporta il suo racconto: “Quando il proiettile è entrato, la mano si è fatta storta. Pensavo che il braccio si fosse addormentato”. La pallottola si era conficcata, tanto che la ragazza è finita in sala operatoria: i medici sono dovuti intervenire chirurgicamente, l’intervento è andato bene, ha fatto sapere il padre.

IL VIDEO DELL’ASSALTO, COPIA IL LINK

https://www.facebook.com/upsoclrita/videos/701153188046874

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