È la scena parallela dell’assalto alla Vigilpol: mentre una parte del commando sparava contro il portavalori, dove altri banditi avevano messo chiodi sulla strada sbarrata con un’auto e un furgone, sulla carreggiata opposta veniva fermato un camionista alla guida di un grande autoarticolato blu. L’uomo, sotto la minaccia di un fucile, è stato costretto a mettere di traverso il mezzo, con l’obiettivo di bloccare l’altro pezzo della Statale 131.
Il portavalori marciava in direzione di Cagliari ed è stato assaltato all’altezza del distributore Q8, vicino al bivio per Giave e Thiesi. L’autoarticolato, invece, stava procedendo in direzione di Sassari. Il commando è entrato in azione bloccando entrambe le carreggiate. E proprio per la mole di azioni fatta in simultanea, gli inquirenti sono arrivati alla conclusione che a entrare in azione siano stati almeno sei banditi.
Del resto la strategia dell’assalto ha previsto pure di dare alle fiamme il furgone e l’auto usati per sbarrare le strada. Non solo. Due macchine, usate dal commando per lasciare la Statale 131 dove è avvenuto l’assalto, al chilometro 170,600, sono state trovate bruciate nel Nuorese, a badde Salighes, nel territorio di Bolotana. Quindi vanno contate altre due persone. Se poi i banditi sono ulteriormente scappati a bordo di altri mezzi. Ecco perché non è remota la possibilità che, alla fine, lo squadrone dell’assalto fosse numeroso.
I feriti sono tre: le due guardie giurate a bordo del portavalori Vigilpol più una ragazza che è stata colpita di rimbalzo da un proiettile. Perché il commando non si è fatto scrupolo del fatto che la Carlo Felice, a quell’ora – erano le otto – fosse trafficata. Tanto che la donna finita al Pronto soccorso è totalmente estranea alla rapina.