Utilizzavano due blog per denigrare, offendere, insultare e diffamare, arrivando anche a interferire nella vita privata, studiosi, archeologi, giornalisti, amministratori pubblici ed esponenti del mondo politico. Mettevano in rete commenti pesanti e volgari, allegando anche vignette offensive pur di danneggiare le vittime designate. Dei veri e propri “cyber offenders” quelli individuati dalla Polizia postale di Cagliari e Oristano.
Quattro persone, tra i 50 e i 60 anni, sono state denunciate per diffamazione. Il primo nome svelato dagli inquirenti è quello di Sergio Abis, cagliaritano di 62 anni che nel frattempo è stato arrestato anche per tentato omicidio: venerdì 13 novembre scorso ha aggredito il titolare e il consulente di una azienda di Mornago, in provincia di Varese, in seguito a una lite per un vecchio debito. Sarebbe lui la mente del blog a cui però collaboravano anche altri. Il secondo nome iscritto nel registro degli indagati è quello del giornalista Mauro Lissia, oltre a due appassionati di archeologia la cui identità non è stata svelata.
L’indagine potrebbe presto arricchirsi di nuovi nomi. Venti, infatti, le querele già presentate, diciotto le vittime accertate. Le indagini degli specialisti della Polpost sono partite a seguito delle prime querele, circa due anni fa, in cui venivano segnalati il blog “Untore blog“, poi diventato “Untore1blog-L’Eco dell’Untore“, e le pubblicazioni offensive indirizzate in particolare ad alcuni studiosi della Fondazione Nurnet che, spiegano gli investigatori, “si pregia di portare oltremare l’immagine e la storia nuragica della Sardegna”.
I commenti e le pubblicazioni, quasi giornaliere, erano completamente anonime, permettendo così agli autori di diffamare e denigrare la professione degli studiosi e di molti degli iscritti della Fondazione.
Non solo. I blogger si sarebbero spostati anche alla sfera familiare di alcune vittime, attaccando la vita privata, lavorativa e politica. Nel caso di un archeologo cagliaritano, sottolinea la Polizia postale, “le reiterate violenze psicologiche hanno condotto una delle vittime all’esasperazione cagionandole oltre al danno psicologico, un grave nocumento di immagine professionale ed economico”.
Centinaia di pubblicazioni pesantissime che avrebbero danneggiato la dignità delle persone avviando una vera e propria ‘guerra’ sul web tra archeologi e specialisti. Nei confronti dei blogger sono scattate perquisizioni a Cagliari, Torino e Roma, nel corso delle quali è stato sequestrato materiale informatico ancora in fase di analisi. Le indagini sono sfociate alcuni mesi fa nel sequestro preventivo dell’Untore Blog, seguito da quello degli altri due blog creati successivamente e di alcune caselle di posta elettronica anonime. Indirizzi mail utilizzati da alcuni per “suggerire” all’untore i testi da pubblicare.
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