Dalla segreteria nazionale di ProgReS (Progetu Republica) riceviamo e pubblichiamo
L’incompetenza e la disonestà politica lasciano dietro di sé solo macerie. La giunta Cappellacci arriva alla parte finale del suo percorso istituzionale incassando l’ennesima figuraccia: questa volta su un tema strategico come quello delle entrate tributarie.
La vicenda relativo al taglio dell’Irap negato dal governo italiano e ripristinato grazie alla solita gita romana del Presidente Cappellacci assume i classici tratti della messinscena. Se da un lato si può condividere l’intuizione di base – alleggerire l’Irap per ridare un po’ di fiato alle vessatissime imprese sarde – dall’altro appare chiaro come la vicenda sia stata gestita a puro scopo propagandistico, senza una conoscenza di base dei meccanismi legislativi. E non bastano di certo le rassicurazioni del Vice Primo Ministro Angelino Alfano a convincere i sardi dell’immediata applicabilità di questa modifica.
Eppure sulla questione delle entrate la giunta e l’intero Consiglio Regionale avevano in mano uno strumento ben più efficace, risolutivo e immediato. Lo strumento è la proposta di legge sull’istituzione dell’agenzia sarda delle entrate e sul ridisegno del rapporto tra Sardegna e Stato centrale a proposito di fiscalità. Una misura già alla portata della politica sarda, se solo quest’ultima avesse come obiettivo gli interessi della Sardegna e non il proprio vantaggio di parte e i propri rapporti privilegiati con i suoi padroni oltre Tirreno. Ma il Presidente Cappellacci evidentemente è abituato a fare con sparate propagandistiche e con la fuga dalle proprie responsabilità.
Per essere all’altezza di governare una terra come la Sardegna occorrono saldezza di principi,un orizzonte di riferimento chiaro e buone idee, sorrette dalle competenze necessarie.Tutte cose che mancano drammaticamente nella politica dipendentista, di cui Cappellacci e la sua maggioranza sono un esempio evidente: una politica fondata su incapacità, clientelismi, sprechi di risorse, subalternità ai padroni esterni.
Sostenere ProgReS e, con noi, Sardegna Possibile, è un ottimo modo per liberarci della classe politica parassitaria e dannosa che ci domina e al contempo per avere una reale possibilità di confronto con lo Stato Italiano che non si riduca alla protesta e alla richiesta di protezione. Per una Sardegna che non sia più una pedina sacrificabile e che si avvii ad essere una terra libera e prospera, in cui valga la pena costruirsi il proprio futuro.
Segreteria Nazionale ProgReS