Uno scatto d’orgoglio “indipendentista e progressista”. Per battere Cappellacci

Così si spiana la strada alla conferma della destra. Sbaglia Michela Murgia a chiudersi nel fortino “inespugnabile” di un indipendentismo duro e puro, senza mediazione alcuna e quindi senza possibilità alcuna di vincere da sola le prossime elezioni regionali. Sbaglia Francesca Barracciu a sottovalutare l’indignazione e la rabbia montante nei cittadini, esasperati e messi di fronte tutti i giorni alla vergogna delle ruberie di una classe politica ottusa, corrotta e refrattaria al crescente disagio sociale, alla loro tracotanza, al loro sentirsi intoccabili e al di sopra di ogni giudizio etico e morale, pensando, a torto, di poter continuare a fare politica con metodi, ormai diventati inaccettabili.

I seguaci di Grillo continuano a predicare e diffondere l’antipolitica, mentre tra loro litigano, disquisendo sul sesso degli angeli, ma anche loro, quando finalmente si metteranno d’accordo, indicheranno un loro candidato, che prevedibilmente, con questi chiari di luna prenderà una barcata di voti.

Neanche Sel, Rossomori e altri movimenti, più o meno progressisti, pur col merito di aver sollevato la questione morale, potranno obiettivamente puntare ad una loro vittoria. Aumenterà invece, inevitabilmente l’astensionismo da parte di chi e, sono sempre di più, si sente deluso e tradito dalla politica e in particolare dalla sinistra. Aumenteranno così le possibilità di una conferma, con una vittoria al ribasso di Cappellacci, o chi per lui, con le prevedibili nefaste conseguenze per la Sardegna e per i Sardi.

Servirebbe da parte dei progressisti, degli autonomisti, degli indipendentisti sardi, uno scatto di orgoglio e dignità, superare astio e divisioni personali, lo dovrebbero fare per l’interesse dei tanti Sardi perbene che dalla politica si aspettano prospettive di lavoro, benessere e onestà, ma so che è persino inutile sperarci.

Tore Podda

 

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