Nicola Sanna: “Sui trasporti interni Cappellacci ci lascia un’Isola a due velocità”

Da Nicola Sanna, esponente del Partito democratico e assessore al Bilancio e alla programmazione del comune di Sassari, riceviamo e pubblichiamo.

Mentre altri discutono di candidature – il che non è comunque secondario -, c’è bisogno di discutere ampiamente di contenuti, programmi non attuati e prospettive da cambiare. Cappellacci ha disegnato un sistema di trasporti interni a due velocità che aumenta il divario tra l’area cagliaritana ed il resto dell’Isola ed in particolare nel Nord Sardegna. La dimostrazione? Eccola raccolta nel suo capolavoro della cosiddetta Intesa Quadro sulle Infrastrutture approvata in sordina dalla giunta regionale lo scorso 27 agosto 2013 che è stata inviata al Governo, senza che si sollevasse alcun dibattito nei territori, osservazione e definizione delle priorità e delle risorse necessarie per tutta l’Isola.

Lo standard europeo di mobilità per passeggeri e merci, che in tutta Europa si svolge sulla rete ferroviaria e metropolitana tra le grandi e medie città, deve essere fatto proprio anche nelle nostre città al di sopra dei 100 mila abitanti. Cagliari e Sassari sono tra le prime 40 città in Italia, il tema è dunque se il raggiungimento di questo standard sia solo una prerogativa del nostro capoluogo di regione o se, al contrario, sia giusto e necessario per diversi motivi più che ragionevoli, che tale standard sia raggiunto anche dalle altre aree urbane sarde con caratteri metropolitani: cioè quelle aree urbane che si caratterizzano per la presenza di infrastrutture tali da rappresentare, come del resto rappresentano, le porte di ingresso alla Sardegna grazie alla presenza di porti ed aeroporti di livello internazionale. Chiarisco subito che non c’è alcuna lamentazione o piagnisteo “nordista” contro il sud dell’Isola. E’ questione di programmazione dello sviluppo economico e infrastrutturale equilibrato armonioso e, sopratutto, sostenibile. Invito tutti a dare molta più importanza, in questa epoca di crisi, alla parola sostenibile molto più di quanto non si sia fatto nel passato recente, quando la parola sostenibile si pronunciava perché era di moda o perché faceva tendenza.

Come è a tutti noto nel corso del 2013 si è finalmente attivata la linea di collegamento ferroviario tra l’aeroporto di Elmas e la città di Cagliari, un opera strategica per l’interconnessione con il capoluogo sardo e non solo, la realizzazione di questo collegamento significa, giustamente, mettere in connessione il nodo ferroviario cagliaritano con il resto della provincia e dell’Isola. Ed in particolare l’Intesa proposta da Cappellacci prevede, questo sì giustamente, di ampliare il tracciato metro-tranviario della città di Cagliari al fine di intercettare il maggior numero di passeggeri e di intervenire sul miglioramento dell’accessibilità dell’aeroporto. Peccato che le risorse finanziarie prenotate e già disponibili per questo disegno ammontino a poco meno di 150 milioni e sono quasi l’ intero budget al momento disponibile. Certo in questo documento strategico si evidenzia che per l’area di Cagliari ne occorrerebbero 700, di milioni, per completare il “quaderno dei sogni” ma, già con 150, si raggiungono traguardi ragguardevoli.

Tale tipo di infrastruttura di collegamento ferroviario aereo-treno, occorre metterla in progetto sia per l’area Sassarese che per quella Olbiese. L’aeroporto di Alghero dista dalla linea ferroviaria ex-complementare a scartamento ridotto, adatta al sistema metro-treno appena 6 chilometri. Si stima in 60 milioni il costo necessario per la realizzazione di una nuova sede ferroviaria che unisca l’aerostazione alla linea Alghero-Sassari. Da quest’ultima città attraverso il nodo ferroviario già esistente si raggiunge in poche decine di minuti anche Porto Torres, o l’Ozierese e ancora di più verso l’interno, Macomer. Con ulteriori 60 milioni si renderebbe funzionale il collegamento metropolitano extraurbano, senza contare inoltre che si renderebbero interconnessi, per via ferroviaria, anche i due aeroporti di Olbia ed Alghero. Sì perché la sostenibilità passa per l’uso della ferrovia. Purtroppo ancora una volta, sempre in ritardo, abbiamo scelto la gomma e nei prossimi anni piuttosto che in auto gli spostamenti di grandi masse di persone avverranno proprio con il treno e per i lunghissimi percorsi, per noi sardi certamente obbligati, in aereo. Al momento per il progetto Alghero-Aeroporto Sassari sono disponibili solo 10 milioni, tra l’altro recuperati dalla Provincia da un vecchio finanziamento per l’area di crisi sassarese e non dalla Regione di Cappellacci. Dalla Regione di Cappellacci, niente di niente! Anzi ancora risultano bloccati dalla pastoie dell’Arst, da più di 6 anni !, 53 milioni per l’estensione verso S.Orsola e Li Punti della metropolitana di superficie. Nel “quaderno dei sogni” per le infrastrutture ferroviarie e metropolitane dell’area Sassarese il nostro Cappellacci non ha previsto alcuna ulteriore risorsa finanziaria: ne proveniente dalla programmazione europea e nemmeno da Fondi di sviluppo e coesione. In questi anni la Sardegna è stata spaccata in due, evitiamo che la frattura resti tale.

Nicola Sanna

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