Io sono un vecchio marpione

Dal presidente dei Rossomori Gesuino Muledda riceviamo e pubblichiamo.

Cercherò di meritarmi l’appellativo di marpione della politica. Anzi di vecchio marpione della politica attribuitomi da Kelledda Murgia in un suo pezzo a commento di tre eventi.

Il convegno promosso dal F.A.I. a Cagliari. Evento che ha raccolto gran parte della intellighentzia di sinistra e, anche, alcuna parte dei moderati di destra. C’è un centrosinistra che si impegna e si confronta su temi universali e si impegna in eventi importanti anche rischiando di trovarsi a fianco di un ambientalismo impellicciato. Questo è il centrosinistra buono, che piace evidentemente a Kelledda e che può anche proporre candidati e, comunque, votare per la sua alleanza. Benedetti siano loro, soprattutto se si tolgono la pelliccia.
C’è un PD che proporrebbe dieci candidati da inserire nelle liste della sua coalizione in una transazione che prevede voti controcandidati. Immagino che ci siano e ci possano ancora essere contatti tra la coalizione ed esponenti del PD, al fine di dare forza e sostanza elettorale alle liste della coalizione. Gli intermediari non le mancherebbero. Ma che siano additati al vituperio delle genti. E così sia.

C’è poi un gruppo di vecchi marpioni della politica, e io tra questi sono giustamente collocato, i quali sono stati allontanati da un vasto tavolo imbandito e, frustrati, si affidano ad un uomo di chiesa per trovare la forza dello stare insieme e, se del caso, trovare anche la forza di rimuovere dalle liste dei candidati gli indagati per uso illegittimo o illecito dei fondi dei gruppi. Marpioni capaci di organizzarsi il potere e di gestirlo in astio del popolo sardo. Che siano scomunicati e dannati alla geenna. Per stare al tema specifico.

Con i buoni, meglio se non impellicciati, va tutto bene. Con i barattieri non si può parlare perché sono barattieri. Con i marpioni non ci si siede perché sono marpioni e, soprattutto, non vanno, come va lei, tra il popolo. E non sarebbe giusto perdere tempo e sottrarlo al popolo.

Ora parlo per me, in quanto marpione reo e confesso. Da oltre venti anni faccio lavoro da volontario e mi sono sempre pagato le spese. Talvolta non solo le mie. Da qualche anno, per vile coerenza, ho concorso a fondare un partito, non accettando di poter militare in un altro partito che si alleava con Berlusconi e con la Lega in nome della logica ora a destra ora a sinistra. Equando questo partito si è costituito era ben chiaro che nasceva con il vincolo della alleabilità a sinistra e con la esclusione di possibili alleanze a destra. Ed era ancor più chiaro al sottoscritto e agli altri cofondatori che non avrei potuto avere alcun interesse a candidature, per scelta politica e per condizioni oggettive.

Da un anno a questa parte, anche su mio impulso, il partito dei Rossomori conduce una battaglia di coerenza sulla questione morale che lo ha portato a sospendere i suoi rapporti con il tavolo del centrosinistra e con il PD in particolare. E in questa battaglia è stato anche oggetto di valutazioni sprezzanti in pubblica intervista da parte della candidata di Sardegna Possibile, attribuendo a maschilismo e ad interesse meschino la scelta del partito dei Rossomori; così giudicando malamente il suo gruppo dirigente e sottraendosi, contemporaneamente, al dovere di esprimere una valutazione sulla questione morale. Una valutazione poi tutta politica, come ormai è chiaro a tutti.

Capisco che una candidatura debole e defedata da una situazione” imbarazzante” possa fare comodo; ma non fino al punto da non proporre la necessaria polemica al fine di promuovere una classe dirigente la più adeguata possibile nell’interesse del popolo sardo. Perché quando si decide di svolgere la funzione di dirigente nazionale occorre anche svolgere la funzione di partito nazionale, nell’interesse generale e secondo gli interessi generali. E schierando se stessi nella chiarezza delle posizioni politiche e culturali che dovrebbero portare a dire, anche alla parte “buona” del centrosinistra al quale si strizza l’occhio, se si propongono politiche e progetti e programmi e ideali e valori di sinistra o di destra. Io sono nato di sinistra. Resterò di sinistra nella battaglia di giustizia e libertà.

Soveranìa est indipendentzia.

Gesuino Muledda

Presidente Rossomori

 

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