Commercio a Cagliari, allarme rosso

La notizia dell’ampliamento del centro commerciale Marconi senza neanche passare per la valutazione ambientale ha fatto scattare l’allarme rosso. L’eccessiva presenza di centri commerciali all’interno dell’area metropolitana preoccupa per l’impatto negativo sulle sorti del piccolo commercio e le ripercussioni  per le aree urbane nonché per i centri storici. È ormai chiaro che bisogna ragionare in termini di città metropolitana e che dunque non è indifferente che si aprano centri commerciali a Elmas (ex acciaierie), a Selargius (Bricoman) e a Sestu al km 9,8 della SS 131. Per non parlare poi dell’idea di costruire un area commerciale di circa 10 mila metri attorno allo stadio Sant’Elia, senza dimenticare via dei tigli a Pirri. È evidente che si è superato il livello di guardia ed è altrettanto evidente che bisogna ripensare quali sono le priorità da perseguire. Il consiglio metropolitano, ma anche la giunta regionale,  devono decidere se investire nei negozi di vicinato o nella grande distribuzione.

Cagliari città Capitale ha più volte ribadito il suo No alla presenza di nuovi centri commerciali, spiegandone i motivi. Siamo convinti che non si crei vera occupazione ma precariato, siamo preoccupati perché gli utili conseguiti non vengono investiti in Sardegna ma prendono la via delle sedi legali di appartenenza. Del resto ormai è chiaro che si tratta di veri e propri interventi speculativi a carattere immobiliare che niente hanno a che vedere con l’economia reale. Se dunque gli strumenti a disposizione delle amministrazioni comunali per limitare l’apertura di nuovi centri artificiali non sono sufficienti allora è arrivato il momento di rivedere la normativa sul commercio regolamentata dalla L.R 5/06, visto che lo spirito della stessa e’ stato ampiamente disatteso. Se l’intento era quello di raggiungere un pluralismo distributivo con una maggiore concorrenza evidenziando la funzione non solo economica ma anche sociale del commercio di vicinato  oggi si è rivelato un vero e proprio regime di oligopolio, con pochi che fanno il bello e cattivo tempo. È arrivato il tempo di invertire la rotta e scommettere davvero sul piccolo commercio, quello che tempo fa animava la nostra città, vogliamo ricordarci i tanti negozi che animavano la nostra Cagliari e lottare affinché gli stessi tornino a fiorire e rivitalizzare il cuore della città.

Roberto MirasolaCagliari città capitale

 

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