Meridiana, pilota licenziato vince la causa e viene reintegrato

Potrà tornare al suo posto di lavoro un pilota di Meridiana che l’azienda aveva licenziato “per giusta causa” il 16 giugno 2016. Il tribunale di Milano, giudice Fabrizio Scarzella, con la sentenza dell’11 aprile, ha accolto integralmente il ricorso presentato da un comandante in servizio nella compagnia aerea dal 1998.

Il giudice ha dichiarato illegittimo il licenziamento del pilota e ha condannato Meridiana a reintegrarlo, a corrispondergli gli stipendi maturati dalla data del licenziamento, compresi gli interessi, e a pagare le spese legali (2.500 euro). Il comandante Meridiana era stato licenziato perchè, durante il periodo di cassintegrazione a zero ore stabilito dall’azienda a causa dello stato di crisi, aveva accettato l’offerta di lavoro da parte della compagnia aerea Qatar Airways, lo stesso vettore che, a breve, dovrebbe formalizzare proprio la partnership con Meridiana.

Secondo l’ufficio legale della compagnia aerea sarda il lavoratore non avrebbe ottemperato agli obblighi, previsti dal contratto, di “fedeltà e non concorrenza”. Il giudice del tribunale di Milano, accogliendo integralmente la linea dall’avvocato Fabiana Liberati, legale del pilota, ha motivato la sentenza evidenziando che era stata la stessa compagnia aerea Meridiana a suggerire al suo personale navigante in cassintegrazione l’alternativa di lavoro nella Qatar Airways. Una circostanza che ha consentito al pilota di mantenere l’abilitazione al volo, che altrimenti avrebbe rischiato di perdere per la decisione del vettore di dismettere gli Airbus 330 fin dalla metà del 2014. La reintegra del comandante si aggiunge ad altri due provvedimenti simili che hanno interessato un pilota e un assistente di volo. Secondo le stime di avvocati e sindacati sarebbero centinaia i dipendenti che hanno depositato un ricorso contro i licenziamenti.

La nota della Compagnia

“Vi sono diversi casi di piloti che, collocati in cassa integrazione, hanno continuato a percepire l’indennità si legge in una nota di Meridiana – ovvero sono rimasti nel sistema degli ammortizzatori sociali pur avendo accettato un lavoro presso un altro vettore. Il tema è complesso e ha interessato situazioni analoghe presso altri vettori ed è oggetto di indagine da parte di alcune Procure della Repubblica”.

“Meridiana Fly ha disposto il licenziamento di 27 piloti che hanno omesso di comunicare, come previsto dalle vigenti leggi e dalle regole della compagnia, all’Inps e all’azienda di aver instaurato nuovi rapporti di lavoro mentre erano percettori dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria (nella misura pari all’80% della retribuzione globale percepita). In tal modo, in aperta violazione di una norma di legge, hanno continuato a percepire i trattamenti di integrazione salariale anticipati da Meridiana Fly in base a quanto concordato con le organizzazioni sindacali, rimanendo nel sistema degli ammortizzatori sociali senza averne più diritto. Tutte queste posizioni sono attualmente al vaglio dei Tribunali. Ad oggi sono state emesse 12 ordinanze – ricorda Meridiana – in nove casi i giudici hanno comunque confermato i licenziamenti disposti dall’azienda. In soli tre casi i giudici, pur riconoscendo come veritiera e provata la ricostruzione dei fatti rappresentata dall’azienda, hanno tuttavia valutato eccessiva la misura del licenziamento rispetto al comportamento del dipendente, ritenuto non caratterizzato da illiceità. Si precisa peraltro che in due di questi casi i piloti, invitati a ripresentarsi in servizio, ben lungi dal riprendere la loro attività hanno preferito optare per un indennizzo economico”.

 

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