Giornata mondiale dell’epilessia, in Sardegna 15mila casi

“Almeno il 75 per cento delle persone affette da epilessia possono condurre una vita normale: scuola, lavoro, sport, rapporti affettivi, vita di coppia. Bisogna eliminare lo stigma che circonda la malattia”. È con uno spirito informativo che anche Cagliari aderisce alla prima giornata mondiale dell’epilessia in programma per lunedì 8 febbraio. L’obiettivo infatti non è quello di fare una diagnosi, ma dimostrare la “normalità” della vita con la malattia, perché nonostante sia una delle malattie neurologiche più diffuse, ancora pochi oggi sanno davvero cosa sia e i pregiudizi nei confronti delle persone che ne sono affette sono tanti e radicati. Sarà l’occasione anche per ricevere delle consulenze gratuite al Microcitemico di via Jenner di Cagliari dalle 09 alle 12 e dalle 16 alle 18 e verrà distribuito del materiale informativo per promuovere una corretta informazione e sensibilizzare l’opinione pubblica.

In Sardegna la malattia coinvolge circa 12-15 mila persone (dati in linea con quelli internazionali) e le fasce d’età più colpite sono quella neonatale e anziana, senza distinzioni di sesso anche se alcune specifiche sindromi epilettiche possono essere più frequenti in un sesso o nell’altro. “Ma nessuna età è risparmiata da una possibile comparsa di epilessia, chiunque può soffrirne, dal primo giorno di vita fino all’ultimo”, ha precisato il dottor Dario Pruna, responsabile dell’Unità di Epilettologia dell’Ospedale Pediatrico Microcitemico di Cagliari, “è più corretto parlare di epilessie perché c’è un’estrema varietà di presentazione clinica e di evoluzione, nel 70-75 per cento si riconosce un’origine genetica”. Oggi l’epilessia può essere tenuta sotto controllo grazie ai farmaci che qualche volta riescono addirittura ad azzerare le crisi, ma ci sono anche forme che diventano via via resistenti alle medicine. “In questi casi se il paziente ha una lesione frequentemente di tipo malformativo che può essere asportata chirurgicamente”, ha spiegato Dario Pruna, “si interviene con la neurochirurgia dell’epilessia”.

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