Sarà un processo a stabilire le responsabilità della morte di Letizia Trudu, la bambina di 11 anni uccisa nell’estate del 2015 dall’elica dello yacht dal quale si era tuffata assieme al padre e alla sorellina nelle acque di Santa Margherita di Pula. Il Gup del Tribunale di Cagliari, Giuseppe Pintori, ha rinviato a giudizio il papà Andrea Trudu, 48 anni, di Assemini, e il comandante dell’imbarcazione, Maurizio Loi, di 59 anni, di Serdiana, ex campione di windsurf.
Dovranno comparire il 10 maggio prossimo davanti al giudice monocratico della prima sezione penale per rispondere del reato di omicidio colposo contestato dal sostituto procuratore Sandro Pili. A rappresentare le parti civili (madre, sorella e zia della vittima) è l’avvocato Guido Manca Bitti, mentre gli imputati sono difesi da Massimiliano Carboni e Leonardo Filippi. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, il padre della piccola le avrebbe detto di tuffarsi nonostante lo yacht avesse ancora i motori accesi, mentre al capitano dell’imbarcazione si contestano violazioni di norme sulla sicurezza della navigazione.