La Maddalena, il primo parco nazionale: 180 chilometri di coste meravigliose

Il primo parco nazionale istituito in Sardegna è stato quello di La Maddalena (1994), seguito poi dall’Asinara (1997) e da quello del Golfo di Orosei e del Gennargentu (1998). Con i suoi 180 chilometri di coste il parco maddalenino comprende tutte le isole dell’arcipelago che si trova nel nord est della Sardegna e si affaccia sulle Bocche di Bonifacio, non solo le sette principali (La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria) ma anche isole minori che si trovano anche davanti alle coste galluresi: i confini sono gli stessi del Comune. Cinquemila ettari di granito e macchia mediterranea circondati da 15mila ettari di mare cristallino con tutte le gradazioni cromatiche che vanno dal verde al blu.

Sono tantissime le spiagge celebri che si trovano nell’arcipelago, dalle più famose Cala Coticcio (Caprera) e Spiaggia Rosa (Budelli), passando per Cala Granara (Spargi) e Bassa Trinita (La Maddalena). Ma ogni isola offre una gamma infinita di scorci, tra arenili e scogliere, da rendere quasi difficile una classifica tra le località migliori. L’istituzione del parco ha permesso di proteggere la biodiversità di quest’angolo di paradiso, le regole hanno consentito una ripopolazione del mare (occhiate e orate sono ormai domestiche) e una tutela rigorosa anche delle terre emerse: il parco è diviso in zone con differenti limitazioni che partono dal divieto di ancoraggio in alcune aree fino al divieto di accesso totale all’uomo come per Cala di Roto (dove c’è la Spiaggia Rosa) o nell’isola di Mortorio (più a sud, davanti alla Costa Smeralda).

La sede del Parco si trova nel lungomare maddalenino, a pochi passi dallo storico porticciolo di Cala Gavetta. Ma i mezzi marini pattugliano l’arcipelago assieme alle forze dell’ordine per verificare il rispetto delle norme da parte delle migliaia di natanti che per diversi mesi all’anno attraversano quei tratti di mare, con picchi molto importanti durante la stagione estiva.

[foto: Mauro Coppadoro]

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