La Barbagia si arricchisce di un marchio di destinazione turistica che unisce il messaggio alla stilizzazione di un volto sorridente. È stato presentato ieri “Orgosolo – L’altra faccia della Sardegna“, nuovo brand per Orgosolo ideato da un team di studenti ed ex studenti dello Ied, l’Istituto Europeo Design di Cagliari che è partner del progetto .
“L’utilizzo di un marchio unico per tutte le attività del territorio, quelle rivolte ai visitatori e non solo, ci permetterà di essere ancora più forti e riconoscibili ogni volta che proporremo la nostra offerta turistica”, dichiara il sindaco Pasquale Mereu che sottolinea l’importanza della novità per diffondere su canali turistici locali e internazionali l’immagine del paese.
L’iniziativa rientra nella cornice di “Miradas”, il progetto di rigenerazione culturale e sociale che, entro il 2026, prevede una serie di interventi sul territorio di Orgosolo finanziati con una dotazione di 1 milione e 600 mila euro dal Ministero della Cultura nell’ambito del Pnrr Bando Borghi Linea B.
Per la project manager Paola Locci. “L’obiettivo strategico più grande nel quale siamo coinvolti tutti è rendere l’offerta orgolese sempre più distintiva e rilevante, che poi è l’unico modo per catturare valore sul mercato”. “Dotarsi di un marchio unico significa innanzitutto chiedersi qual è la propria storia che si vuole raccontare”, afferma Vincenzo Cascone, direttore della narrativa di progetto.
Il team di Ied Cagliari che, in un processo creativo di diversi mesi, ha ideato e progettato il marchio è composto da studenti ed ex studenti del corso di laura in Media Design: Giorgia Mura, Matteo Martis, Gabriele Idili, Lorenzo Zoccheddu, Giada Martis e Cristiano Pittalis.
Sono stati guidati dai docenti Marco Duò e Daniele Conti, hanno presentato il progetto, illustrando il processo creativo alla base del marchio e dell’identità visiva a esso collegata. Tutti sono stati coinvolti nella visita ai murales di Orgosolo, con la guida Miriam Corrias, per ripercorrere le storie e le immagini che hanno ispirato il concetto dell’altra faccia della Sardegna.
“Quello che insegniamo ai nostri studenti è che per progettare bisogna partire dall’osservazione, dall’ascolto: è quello che hanno fatto in questi mesi, incontrando la comunità, ascoltando le storie e le esperienze degli abitanti del paese, dei visitatori, degli operatori turistici.”, le parole del direttore dello Ied Cagliari Antonio Lupinu.