Ales, i ricordi dei bambini in un museo: in mostra i giocattoli tradizionali sardi

Il passato della Sardegna, l’evoluzione della società agropastorale attraverso gli occhi dei più piccoli, attraverso i loro giochi, gli oggetti che li hanno accompagnati nella loro crescita. Il passato che si lega al presente attraverso il giocattolo. C’è questo e tanto altro nel ‘Museo del giocattolo tradizionale della Sardegna‘ di Ales, principale centro della Marmilla, paese natale di Antonio Gramsci. Il museo, circa seicento metri quadri di esposizione, è stato inaugurato nel 2002 a Zeppara piccola frazione a circa un chilometro dal centro abitato di Ales e da allora si è arricchito di piccoli e grandi tesori.

Gran parte degli oggetti esposti sono delle riproduzioni di antichi giocattoli realizzate tra il 1993 e il 1996 dagli alunni delle scuole medie di Ales che grazie a questo progetto hanno riscoperto i giochi dei loro nonni e dei loro padri, avendo la possibilità per la prima volta di toccare con mano oggetti per loro sconosciuti. Il museo, curato da Annarita Punzo, è organizzato per sezioni tematiche in base al tipo di oggetto esposto. Si va dai giocattoli che imitano le armi come i fucili di canna, ai mezzi di trasporto come i carretti di asfodelo. Ma ci sono giochi che affondano le radici ancora più nel passato come i birilli in legno, simili a grosse matite, o ‘s’sitentu’ lo yo-yo artigianale, oppure le trottole da lanciare e recuperare. All’interno del museo è anche possibile trovare un’ampia selezione di bambole, alcune realizzate con gli stracci, altre con la zucca, con la rafia o con le pannocchie come accadeva anche negli Stati Uniti nell’Ottocento.

Ci sono poi quei giochi usati dai bambini per produrre suoni o rumori, particolarmente utilizzati durante le feste di paese. Ogni giocattolo è rigorosamente realizzato a mano come veniva fatto un tempo. Tutta l’esposizione è accompagnata da testi che descrivono il giocattolo, il modo in cui è stato realizzato e il periodo di riferimento. Ma non solo. Il visitatore può anche provare alcuni giocattoli grazie all’area laboratorio. Un viaggio nel passato della Sardegna, quindi, per preservarne la memoria e farne tesoro.

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