A Caprera è vivo il ricordo di Garibaldi, dalla sua casa museo fino al Memoriale

Nel 1849 Giuseppe Garibaldi sbarcò per la prima volta a Caprera, prima ancora che venisse realizzato il ponte per collegarla a La Maddalena. L’Eroe dei due mondi si innamorò dell’isola più orientale dell’arcipelago e lì, acquistando un lotto dopo l’altro, nel 1856 si stabilì definitivamente fino all’ultimo dei suoi giorni. La sua permanenza nell’isola ha lasciato il segno, a partire dalla Casa bianca dove ha abitato fino agli alberi che ha piantato, come il pino (nella foto principale) che piazzò davanti all’abitazione per celebrare la nascita di sua figlia Clelia, nel 1867. Quella pianta maestosa, nel tempo, è diventata il cuore pulsante del museo inaugurato nel 1978. Ci sono il calendario fermo alla data del 2 giugno 1882, il suo letto di morte davanti a una finestra che guardava il mare che separa la Sardegna dalla Corsica, la sua sedia e rotelle, le sue imbarcazioni e tanti altri cimeli che raccontano il modo in cui Garibaldi viveva la sua quiete in quell’isoletta sperduta nel Mediterraneo. Lì dove aveva deciso di fermarsi dopo aver solcato i mari di tutto il mondo tra una battaglia e l’altra.

Prima l’accesso alla casa e alle sue pertinenze era libero, ora viene scaglionato con guide turistiche che affiancano i visitatori per illustrare le varie zone della residenza, le sue barche e la sua tomba di granito grezzo. Il compendio garibaldino registra il più alto numero di accessi di tutta la Sardegna perché la fama dell’eroe nizzardo non ha confini. Poco più a nord della casa-museo verso la fine dell’Ottocento era stata costruito Forte Arbuticci, una fortezza militare rimasta poi abbandonata per anni fino a  quando, nel 2012, è stata trasformata nel Memoriale Giuseppe Garibaldi, l’unico dedicato a una sola figura storica che ci sia in Italia. Se il museo è incentrato sui cimeli dell’esperienza maddalenina, il Memoriale racconta con grande supporto delle nuove tecnologie tutte le avventure che Giuseppe Garibaldi ha vissuto in giro per il mondo, tra grandi momenti storici e tante piccole curiosità sulla sua vita. Chi raggiunge La Maddalena può  arrivare a Caprera per ammirare meravigliosi paesaggi tra granito, macchia mediterranea e pini e raggiungere meravigliose spiagge come Cala Coticcio, il Relitto o Cala Serena, ma non può non raggiungere le due diverse parti dell’isola che raccontano tutti i segreti di Giuseppe Garibaldi.

 

[foto principale: Daniel Ventura/Wikipedia]

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