Un punto per interrompere la crisi e sperare in una nuova serie positiva. Il Cagliari torna dalla trasferta di Brescia con un risultato che dà speranza per la continuazione del torneo in ottica Europa ma ora deve fare i conti con altri problemi. Uno su tutti è quello della panchina lunga e di alcuni giocatori, titolari l’anno scorso, che oggi non trovano più lo stesso spazio e soffrono a bordo campo. E anche quando entrano non hanno la tranquillità per dare il meglio.
L’anno scorso era la situazione di Farias. In questo campionato i “delusi” sono soprattutto Castro (nella foto) e Ionita. Saranno gli ultimi giorni di mercato a dire qualcosa in più. Su Ionita il diesse Marcello Carli si era espresso una decina di giorni fa: non si muove. Per Castro la situazione sembra essere più complicata. La mancata convocazione per la gara di ieri è un segnale. Maran alla vigilia aveva giustificato la scelta spiegando che il giocatore non aveva recuperato bene dopo le fatiche di Coppa.
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Al di là del calciomercato ci sono altre ombre. Che alla fine sono quelle di una squadra che si trova a gestire una situazione più grande di lei: la zona Europa dà entusiasmo, ma crea anche aspettative. E il Cagliari ha dei problemi strutturali in diverse zone del campo: accettabili per una squadra che si deve salvare, ma che saltano all’occhio quando, ad esempio, in una gara come quella con il Brescia, si vuole puntare alla vittoria anziché accontentarsi del pareggio. Quello di domenica è stato in ogni caso un punto che ha bloccato la serie negativa lunga quattro giornate, più una di Coppa. E servirà per non andare a Milano con l’Inter con il morale a terra. A tratti si è rivista la squadra dei momenti più felici, non più affaticata e rassegnata come nelle partite con Udinese, Juventus, Milan e Inter in Coppa Italia.