Roma, 24 nov. (Adnkronos) – 210 miglia di mare: “la distanza che ci separa dalla costa di Gaza, siamo al centro della crisi. Per questo abbiamo proposto un corridoio navale umanitario”. Lo dice a Repubblica Nikos Christodoulides, presidente della Repubblica di Cipro, che ieri ha incontrato il presidente Mattarella e la premier Meloni, aggiungendo che “abbiamo ricevuto il sostegno politico dei principali attori della regione, compreso Israele, l’iniziativa può essere resa operativa immediatamente. Il corridoio marittimo di Cipro ‘Amaltea’ potrebbe offrire un percorso sicuro per l’assistenza umanitaria ai civili a Gaza, con un hub logistico unico nella città di Larnaca”.
Il presidente cipriota si sofferma sulle relazioni tra Italia e Cipro, definendole “eccellenti nel turismo, nei programmi studenteschi, nel commercio bilaterale che è cresciuto così come sono cresciuti gli investimenti delle imprese italiane a Cipro. Intendiamo rafforzare questo partenariato e il legame di naturale e storica vicinanza tra i nostri due Paesi. A Cipro abbiamo sempre considerato il progetto del gasdotto EastMed come una delle opzioni, di carattere strategico, per realizzare un corridoio energetico che colleghi il Mediterraneo orientale all’Europa, facilitando l’esportazione delle risorse energetiche anche attraverso l’Italia. Questo corridoio energetico può assumere la forma di gasdotti o di un utilizzo più esteso di terminali di Gnl già operativi nell’area o da costruire in futuro. Per quanto riguarda la prima opzione, la sua attuazione finale rimane ovviamente soggetta alle quantità da immagazzinare e all’interesse dei potenziali investitori”.
“Le nuove scoperte fatte da Eni – aggiunge – che detiene i diritti di esplorazione e sfruttamento di 7 blocchi su 10 della nostra Zona economica esclusiva, ci avvicinano ulteriormente alla realizzazione del corridoio energetico. Le decisioni finali verranno prese tenendo conto di tutti i fattori, che non includono però le obiezioni che qualsiasi Paese terzo potrebbe sollevare sulla base di rivendicazioni infondate”. Quanto ai migranti e alle ricollocazioni, Christodoulides precisa che “tutti gli Stati membri si sono impegnati a mostrare solidarietà ai Paesi che ne hanno più bisogno. Attendiamo con impazienza l’approvazione del nuovo Patto Ue su asilo e migrazione. Sosteniamo inoltre l’iniziativa del primo ministro Meloni per affrontare le cause della migrazione e contrastare il traffico di migranti: è importante che l’Ue cooperi con i Paesi di origine in un rapporto paritario”.
Riguardo la riunificazione di Cipro, afferma che “vogliamo riunificare l’isola per il bene di tutti i suoi abitanti, greco-ciprioti, turco-ciprioti, armeni, latini e maroniti. Purtroppo la Turchia e la leadership turco-cipriota stanno spingendo per una soluzione ‘a due Stati’, che non è accettabile né da noi né dalla comunità internazionale. L’Ue si è impegnata per un coinvolgimento più attivo, sarebbe utile se nominasse un proprio rappresentante a Cipro così come si appresta a fare l’Onu. I nostri partner Ue, inclusa l’Italia che mantiene buone relazioni con la Turchia, possono trasmettere ad Ankara il messaggio che deve impegnarsi seriamente e in modo costruttivo sul problema”.
Il presidente di Cipro parla poi delle rivelazioni del Guardian, secondo le quali, gli oligarchi russi hanno trasferito centinaia di milioni a Cipro nonostante le sanzioni. “Negli ultimi anni – afferma – ci siamo impegnati per stabilizzare il settore bancario e combattere il riciclaggio di denaro. Stiamo esaminando attentamente tutte le informazioni, la nostra politica è la tolleranza zero. Le nostre banche hanno ridotto al minimo l’esposizione verso giurisdizioni ad alto rischio, oggi i depositi russi rappresentano solo il 2-3%, una percentuale significativamente inferiore rispetto a qualche anno fa. Sull’attuazione delle sanzioni stiamo lavorando a stretto contatto con l’Ue, le autorità statunitensi e britanniche. Nel 2024 istituiremo un’unità nazionale per l’attuazione delle sanzioni”.