La Falchi al Movimento pastori: “Piano rurale corretto per andare incontro alle aziende”

Non abbiamo mai smesso di ascoltare le esigenze di chi lavora nelle campagne, coinvolgendo tutti i soggetti inseriti nel tavolo di partenariato attraverso l’attività di analisi dei fabbisogni e la definizione delle strategie di sviluppo rurale”. Così Elisabetta Falchi, l’assessore regionale all’Agricoltura, risponde alle accuse del Movimento pastori sardi che chiede le sue dimissioni per la mancata concertazione sul Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020. La Falchi precisa anche: “In particolare sulle misure che riguardano il comparto ovino sono stati apportati correttivi più volte richiesti nel corso degli anni e che rispetto alla precedente programmazione rendono gli interventi più aderenti alle esigenze delle aziende“.

La posizione dell’assessore è scritta in una nota nelle quale sono spiegate le due fasi di elaborazione del Prs: una cominciata nel 2013, e quindi ascritta alla giunta di Ugo Cappellacci, e una relativa al lavoro fatto dall’Esecutivo di Francesco Pigliaru dopo l’insediamento avvenuto lo scorso marzo.

“La scrittura del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 – si legge – ha preso avvio nei mesi di giugno e luglio del 2013, attraverso la consultazione delle autorità regionali e locali competenti per le aree rurali, le organizzazioni di settore, le parti economiche e sociali. Era stato organizzato un ciclo di dieci incontri tematici. A dicembre dello stesso anno i diversi soggetti partecipanti sono stati istituzionalmente inseriti nel tavolo di partenariato regionale formalizzato da un decreto del precedente assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi (il numero 2174 del dicembre 2013) sulla base di criteri che rispondono ai principi di pluralità pertinenza e rappresentatività, funzionalità e storicità”.

Per quel che riguarda il proprio mandato, la Falchi sottolinea: “In questi mesi si è proseguito secondo le regole fissate dal tavolo di partenariato, cioè recependo continuamente le istanze pervenute nelle diverse fasi dagli attori locali e quindi con chi in campagna ci lavora ogni giorno, compresa me”. Poi la sottolineatura in merito al mancato confronto con gli allevatori: “È vero, il 14 luglio scorso è giunta una richiesta di incontro da parte del Movimento Pastori Sardi, ma a pochi giorni della scadenza prevista per la presentazione del programma, quindi in una fase in cui la struttura si stava apprestando a definire il documento“.

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