Zona bianca, Sardegna resta in bilico. Posti letto Covid: ecco le percentuali

In Sardegna ci sono 1.623 posti letto in Area medica, ovvero i reparti ordinari nelle strutture Covid, e 204 posti letto nelle Terapie intensive. Questi sono i due parametri chiave che vengono costantemente monitorati dalla Cabina di regia nazionale per vigilare sull’andamento della pandemia e decidere la classificazione in colori di una regione. L’ultimo decreto legge del 6 agosto scorso prevede che le ospedalizzazioni, insieme all’incidenza settimanale dei contagi ogni 100mila abitanti, siano la cartina di tornasole per valutare con precisione la situazione epidemiologica.

Il decreto di agosto stabilisce che per restare in zona bianca l’incidenza settimanale dei nuovi casi debba essere compresa tra i 50 e i 150. Quanto ai ricoveri per Covid, quelli in Area medica non possono superare il 15 per cento del totale dei posti letto, mentre nelle Rianimazioni la soglia è del 10. La retrocessione in una regione avviene con certezza se i parametri delle ospedalizzazioni vanno entrambi sopra il tetto massimo. Se invece, come succede in Sardegna, lo sforamento si registra solo in caso, non si passa alla fascia di rischio superiore. Anche se il dato sui contagi settimanali supera quota 150.

Il problema nella nostra Isola è che da settimane o superiamo la soglia dei 150 sull’incidenza settimanale dei nuovi casi oppure siamo vicini ai 150. Per esempio: nella settimana dal 13 al 19 agosto il valore era pari a 156,4. È leggermente sceso nella settimana successiva e adesso si attende l’ultimo dato. Quanto alle ospedalizzazioni, oggi nelle Terapie intensive della Sardegna ci sono 27 ricoverati. Significa che l’occupazione dei posti letto da parte dei pazienti Covid è arrivata al 13,23 per cento. Il tetto massimo è sforato. per restare dentro il 10 per cento non bisognerebbe superare quota 20 pazienti Covid.

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La Giunta, in accordo con l’Ats – ovvero la terna di comando formata dal presidente Christian Solinas, dall’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, e dal commissario Massimo Temussi – ha un piano tutto suo. Un piano furbetto. Perché quando la Sardegna è in bilico, apre nuove reparti. Ma questo sta avvenendo a spese dei sardi affetti da altre patologie, perché per far spazio ai malati Covid i posti letto delle varie specialità mediche vengono convertiti in reparti Covid. Le difficoltà maggiori ci sono per i malati di tumore che stanno subendo ritardi importanti nelle cure, quando invece il fattore tempo è decisivo.

Sul fronte dell’Area medica, sempre stando al Bollettino sanitario odierno, oggi i ricoverati sono 227 (dieci in meno rispetto a ieri). Il 15 per cento di 1.623 posti letto è 243,45. I 227 ricoveri corrispondono al 13,98 per cento. Almeno sulla carta il margine di manovra per evitare la retrocessione in zona bianca è minimo, ma c’è ancora. È bene ricordare che i 1.623 posti letto sono frutto di un aumento di 21 unità deciso la settimana scorsa e operativo da ieri al Santissima Trinità di Cagliari. Sulle Terapie intensive, invece, c’è la possibilità di una crescita immediata di sedici posti letto, sempre stando ai dati diffusi dalla Regione.

La Sardegna, come noto, paga l’alto numero di no vax, concentrati soprattutto nella fascia tra i 50 e i 60 anni. Basti pensare che nell’Isola il 90 per cento delle persone che finiscono in ospedale sono no vax. La percentuale sale al 100 per cento tra i deceduti. (al. car.)

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