“La vertenza Aias è una vicenda lunga e dolente che richiama, fino ad oggi, la responsabilità per disattenzione delle istituzioni regionali versoi i temi della disabilità e dell’assistenza”. Lo denuncia il senatore progressista Luciano Uras del gruppo Misto, che sollecita l’assessore regionale a “farsi carico tempestivamente del problema per portarlo alla definitiva soluzione senza indugio”. “Siamo già intervenuti su questo argomento come gruppo parlamentare. Attendo che il ministro della Salute si occupi in modo opportuno di questa dolorosa situazione – aggiunge Uras – nella quale si intrecciano profili che riguardano i diritti delle persone in condizioni di oggettivo bisogno di tutela socio-sanitaria con la sistematica denunciata violazione dei diritti dei lavoratori dipendenti dell’Aias, che devono sopportare da diverso tempo la irregolarità delle retribuzioni lavorate”. “Destano una crescente preoccupazione, in particolare – prosegue il parlamentare sardo – da un lato le drammatiche condizioni in cui si trovano ad operare i 1240 lavoratori dipendenti, i quali lamentano da anni il sistematico ritardo nei pagamenti delle retribuzioni e dall’altro le possibili ripercussioni negative che la vertenza può comportare sul piano dell’assistenza di persone in condizione di grave disabilità. Manca l’intervento della Regione verso la tutela alla legittima protesta dei lavoratori per l’irregolare pagamento dei salari”.
L’Aias gestisce 52 strutture private, convenzionate con la Asl, assiste circa 3mila persone e ogni anno riceve dalla Regione 37 milioni di euro. Agli inizi dello scorso anno, è stato travolta da uno scandalo sui maltrattamenti dei pazienti nel centro di Decimomannu e per il quale sono scattati quindici avvisi di garanzia. Sotto inchiesta lo stesso presidente Vittorio Randazzo (qui tutti i nomi degli indagati). Sull’onda del lavoro della Procura di Cagliari è arrivata poi la denuncia-testimonianza di Maurizio Onnis, fratello di Gian Franco, un disabile che era ospite della struttura di Decimomanni ed è morto a 48 anni, il 28 marzo del 2014. Sardinia Post ha più volte intervistato Onnis. E ha dedicato alla storia dei due fratelli un dettaglio servizio sul quarto numero di Sardinia Post Magazine (qui il link«Mio fratello era come ostaggio dell’Aias»).
Qui il video choc sui maltrattamenti e le percosse ai pazienti