Maltrattamenti, lesioni, percosse, omissioni di referto, omissioni atti ufficio: sono queste le accuse formulate contro quattordici operatori del centro Aias di via Carducci a Decimomannu, che questa mattina, durante un blitz delle forze dell’ordine, sono stati sospesi dal servizio (QUI tutti i nomi). Tra questi anche il direttore amministrativo della struttura, Vittorio Randazzo, già consigliere regionale attualmente imputato per peculato nel processo sull’uso dei fondi ai gruppi in Consiglio regionale.
L’indagine, avviata nell’ottobre 2014 in seguito alla segnalazione di una dipendente Aias che denunciava il comportamento di alcuni colleghi, è stata condotta dal pm Liliana Ledda insieme ai Nas. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina nella sede del Comando Provinciale Carabinieri di Cagliari.
Una prima ispezione, condotta il 16 aprile 2015, aveva già evidenziato il comportamento scorretto dei dipendenti del secondo piano della struttura, quella dedicata a 36 pazienti psichiatrici. In quell’occasione i degenti, maschi e femmine insieme, erano stati trovati nudi davanti a un unico bagno in attesa di essere lavati; venivano asciugati con lo stesso asciugamano, con stracci, con vecchie lenzuola. Quelli che potevano camminare autonomamente si recavano ai bagni già nudi, come se avessero ricevuto precise indicazioni.
IL VIDEO
I controlli successivi, condotti con l’ausilio di registrazioni audio e video, hanno confermato quanto già osservato nella prima ispezione. Alcuni pazienti incontinenti riposavano su materassini sottili in gommapiuma che venivano lavati nel cortile con acqua corrente; le condizioni igieniche della struttura non erano inoltre idonee. Le forze dell’ordine hanno documentato insulti, percosse, frasi violente e ingiuriose, maltrattamenti di vario genere condotti sistematicamente e in concorso tra i dipendenti.
Nella stessa sede Aias tempo fa era già stata condotta un’ indagine che ha portato all’arresto di un medico e di un infermiere, attualmente sotto processo, per la morte di un paziente deceduto per strangolamento a causa delle sbarre di contenzione, l’episodio non è però collegato a questa indagine.
Tempo fa un malato era stato ricoverato in seguito alle percosse ricevute da un operatore; alcuni operatori Aias erano già stati oggetto di provvedimenti disciplinari. In entrambi i casi i familiari dei pazienti non ne erano stati informati, ecco perché è scattata anche la denuncia di omissione di atti di ufficio. I pazienti, alcuni con gravi problemi psichici, non avevano mai denunciato i maltrattamenti.
I 14 operatori Aias (12 tra infermieri e Oss, due di area amministrativa) sono stati sospesi dal servizio per sei mesi.
Francesca Mulas