Urbanistica cuore della semplificazione: riscritta e snellita la procedura per i Puc

Da dieci anni a un massimo di due anni e mezzo: è il taglio dei tempi di approvazione dei piani urbanistici nei Comuni sardi introdotto dalle nuove norme della legge di semplificazione approvata dal Consiglio regionale prima delle feste. È l’Urbanistica ad avere la parte più consistente di cambiamenti: “Il cuore del disegno di legge sul governo del territorio che avevamo pensato (e che non è mai approdato in Aula, ndr) è confluito in questo provvedimento”, ha dichiarato l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, che oggi l’ha illustrato con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras.

La riscrittura del procedimento di approvazione dei Puc. Le procedure saranno più veloci grazie alla conferenza di co-pianificazione, strumento che permetterà di riunire tutti gli iter in materia ambientale, paesaggistica e idrogeologica, che oggi sono separati – e che invece ora verranno ricondotti in un unico procedimento amministrativo – e che sostituirà il Ctru (Comitato tecnico regionale per l’urbanistica), per facilitare le attività tecnico-amministrative dei Comuni, a livello locale si istituiscono le condotte urbanistiche e paesaggistiche per garantire alle amministrazioni locali tutte le competenze in materia urbanistica, agronomica, geologica e paesaggistica. Ed è stato dato mandato alla giunta regionale di predisporre un regolamento unico tipo per porre chiarezza in maniera definitiva alle definizioni e alla materia regolamentare in ambito edile.

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Oltre alle misure sui Puc e il regolamento unico sono state introdotte misure di rilascio di titoli abilitativi edilizi (per esempio la Scia, la segnalazione certificata di inizio attività), i cambi di destinazione d’uso e gli interventi di edilizia libera, i parcheggi privati (sarà facilitata anche la conversione di edifici in disuso in strutture turistico-ricettive, che necessitano di aree parcheggio per le loro attività). È stata aumentata la tolleranza edilizia nelle fasi di costruzione, per cui non è più necessario fare una variante e, quindi, un nuovo progetto. La legge fa rientrare nelle opere di edilizia libera l’installazione di pompe di calore e pannelli fotovoltaici e gli interventi da realizzare nei cimiteri: non è necessaria neppure la comunicazione. Inoltre, sono previste deroghe per ottenere l’agibilità di immobili storici privi degli attuali requisiti in termini di altezze e aperture.

Mar. Pi.

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