Tossilo ‘spento’ dall’Aula. Ma ci sono consiglieri che difendono la Giunta

Spunta il partito sassarese del termovalorizzatore. Ecco chi difende la Giunta. Ma gli oppositori non indietreggiano.

È una maggioranza frammentata, quella che ieri, con un ordine del giorno, ha deciso di spegnere l’inceneritore di Tossilo, andando contro l’ok della Giunta all’ampliamento del termovalorizzatore, così come deciso lo scorso 27 marzo, quando l’Esecutivo approvò la Valutazione di impatto ambientale (Via) deliberata dal Savi, l’ufficio regionale di settore. Resta il fatto che l’Aula ha potuto votare solo un documento politico: la procedura amministrativa non è formalmente bloccata e anzi si attende che la Provincia Nuoro firmi l’autorizzazione integrata ambientale (Aia), il documento ancora mancante per autorizzare i nuovi 6 megawatt, passando dall’attuale capacità di smaltimento pari a 15mila tonnellate a 60mila annue (tecnicamente si parla di revamping).

Intanto spunta il partito sassarese del termovalorizzatore. Nel Nord-ovest dell’Isola, un impianto lo hanno chiesto i due consiglieri del territorio, Luigi Lotto e Salvatore Demontis.  “Io – ha detto ieri il primo – avrei molto da dire se è opportuno fare l’impianto a Tossilo o a Sassari, se è opportuno un polo qua a Cagliari e un altro nel Settentrione della Sardegna”. Quindi l’allineamento con l’Esecutivo: “Oggi, se non ci sono motivazioni davvero cogenti, davvero importanti, davvero degne di essere prese in considerazione, bisogna dire alla Giunta di fare tutto ciò che è necessario, affinché l’intervento di Tossilo venga realizzato nel migliore dei modi possibile e lo si porti a compimento al più presto”. Demontis ha sì contestato l’impiego delle risorse pubbliche che si andrebbero a spendere. E sono 43 milioni di euro, recuperati in gran parte dal Por-Fesr 2007-2013 , ma ci sono pure fondi regionali stanziati dalla giunta di Ugo Cappellacci con due diverse delibere, datate 2010 e 2011. Demontis, tuttavia, è un sostenitore dei termovalorizzatori e, al pari di Lotto, ha richiamato  Lotto, la necessità di un impianto nel Sassarese che, attualmente, conferisce i rifiuti nella discarica di Ozieri.

Al fianco dell’Esecutivo si è schierato pure Augusto Cherchi (Partito dei Sardi) che ieri è addirittura uscito dall’Aula e non ha partecipato al voto. L’esponente del Pds spiega: “L’odg ha un evidente profilo di illegittimità perché impegna la Giunta a bloccare un iter amministrativo già avviato. Non è una competenza dell’Aula, di cui invece condivido la sollecitazione ad approvare un nuovo Piano regionale dei rifiuti (è attualmente in vigore quello del 2008)”. L’altro Pds, Piermario Uras, ha invece detto sì all’odg.

Sul tema interviene Luigi Crisponi, consigliere dei Riformatori, che ieri ha fatto aprire la discussione su Tossilo con una mozione votata alla fine dalla sola opposizione di centrodestra per chiedere ugualmente la sospensione del revamping a Macomer. “Si tratta – ha spiegato il liberal democratico – di un progetto che nasce vecchio, un progetto scritto nel settembre del 2011, pensato ancora anni prima e generato all’interno del precedente Piano regionale dei rifiuti, che fa riferimento a ben due legislature fa ben prima del 2008. Da allora si è registrata una rivoluzione sulla tutela della salute pubblica, abbiamo il dovere di indagare meglio sull’impennata dei tumori registrata nel Marghine. Più che un provvedimento sospensivo della Giunta in autotutela, io propongo che il COnsigli voti una leggina in due soli articoli”.

Sul fronte opposto, è il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, uno dei più accesi oppositori a 6 megawatt di Tossilo. Il vendoliano a febbraio 2015 aveva protocollato una proposta di legge (la numero 186) per bloccare Tossilo definitivamente. “Il revamping – dice Cocco – va contro il 7° Piano di azione ambientale varato dall’Ue incitivando le politiche di riciclo e riutilizzo dei rifiuti. Bisogna prendere a modello la Danimarca che ha per esempio attuato una exit strategy graduale dall’incenerimento puntando sempre di più sulla differenziata”.

Non diversa la posizione di Daniela Forma, la Dem segretaria dell’Aula che ha provato a smontare coi numeri “l’inefficacia dei 6 megawatt progettati a Tossilo. “È chiaro – ha detto – l’impianto di Tossilo non può non può e non deve essere analizzato come un corpo a se stante, ma deve necessariamente rientrare in un ragionamento complessivo prevedendo preordinatamente un aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti. Nel 2005 venivano conferite all’impianto di Tossilo 85.000 tonnellate di rifiuti e di queste ne venivano avviate alla termovalorizzazione 35.000. Nel 2006, solo l’anno dopo, la proporzione è stata di 27.170 su 76.400. Nel 2009, quando l’aumento della differenziata comincia a essere consistente, scendono a 58.800 tonnellate i rifiuti conferiti in discarica. Si aggiunga che dal 1° gennaio 2012 i Comuni dell’Oristanese portano la loro spazzatura ad Arborea e non più a Tossilo, dove il conferimento nel 2013 totale è sceso a 32.900 tonnellate, di cui solo 17mila avviate all’incenerimento. Davanti a questi dati credo che nuovi 6 megawatt sia inutili”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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