La maggioranza ‘spegne’ l’inceneritore di Tossilo: “Prima maggiore chiarezza”

Alla fine, sull’inceneritore di Tossilo, l’atto politico è arrivato: in consiglio regionale il centrosinistra ha presentato e approvato l’ordine del giorno con cui si chiede di sospendere ogni atto relativo a nuovi impianti di termovalorizzazione. Tossilo compreso. Inoltre, si chiede un nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti. Nel documento, è prevista anche anche un’indagine epidemiologica nel macomerese, laddove dovrebbe sorgere il nuovo inceneritore.

La giunta, attraverso l’assessore Donatella Spano, ha fatto presente che “non è prerogativa del consiglio o della giunta entrare nel merito di procedimenti amministrativi in corso” e si è pertanto rimessa all’aula, rendendo evidente la distanza politica tra l’esecutivo e la maggioranza.

C’è da dire che l’ordine del giorno non sarà vincolante per la giunta, né è detto che l’input politico possa bloccare il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale al progetto da parte della Provincia di Nuoro. Ma si tratta in ogni caso di un messaggio chiaro, emerso in seguito a una lunga sospensione dei lavori dell’aula per consentire la consultazione tra le varie forze. Poco prima, l’Aula aveva bocciato la mozione del centrodestra contro l’impianto – primo firmatario Luigi Crisponi dei Riformatori – e la minoranza non ha votato l’ordine del giorno del centrosinistra.

Si è trattato di un atto necessario, anche perché nel corso della seduta del consiglio è comunque emersa la differenza di vedute all’interno della maggioranza che sostiene il presidente Francesco Pigliaru, presentatosi alle elezioni con l’opzione ‘rifiuti zero’ nel programma elettorale.

Durante i lavori dell’aula, è stato Daniele Cocco (Sel) a rompere il ghiaccio, ricordando che “prima della discussione sulla proposta di legge di moratoria su nuovi inceneritori e piano di gestione dei rifiuti, non si può partire col piano di revamping di Tossilo”. A quel punto il consigliere ha chiesto che il Consiglio si esprimesse con un ordine del giorno. Efisio Arbau (La Base) ha poi precisato che “l’annullamento in autotela della delibera del 27 marzo (quella con cui l’esecutivo dava il via libera all’impianto di Tossilo, ndr) è l’unico modo per porci al riparo da eventuali procedimenti per la mancata firma del contratto dei lavori sul revamping”.

Emilio Usula (Rossomori) ha messo invece in evidenza le criticità legate alla combustione dei rifiuti sia sul piano delle ricadute ambientali sia sugli effetti negativi sul comparto agro-pastorale. Dura l’opposizione al progetto di Gavino Sale (Irs), per il quale dire sì all’inceneritore significa spingere la Sardegna verso il baratro, visto le preoccupanti condizioni ambientale di gran parte del territorio dell’Isola.

Alla fine è stato Pietro Cocco, capogruppo del Pd, a riconoscere la necessità di rallentare sull’opera per lavorare in direzione di un aggiornamento del piano dei rifiuti, per avvicinarsi verso l’opzione rifiuti zero – definita il futuro – e predisporre un’indagine epidemiologica nel distretto di Macomer. Sfumature diverse, in ogni caso, per i consiglieri del principale partito della maggioranza. Salvatore Demontis (Pd), che mette l’accento sull’aspetto economico: non si può realizzare l’impianto con soldi pubblici, deve essere la finanza di progetto a farsene carico. Sempre per Demontis sono troppo alte le tariffe di conferimento. Dello stesso parere il collega di partito Luigi Lotto, che denuncia la disparità di prezzo sul conferimento pagato dai comuni, fissati proprio dalla regione.

L’esigenza di una riflessione più approfondita è stata ribadita anche da Daniela Forma:“Occorre aggiornamento piano gestione dei rifiuti, anche perché dal 2005 ad oggi la quantità dei rifiuti conferiti all’inceneritore di Macomer si è ridotta del 60%”. In altri termini, per la consigliera di Borore, l’impianto è sovradimensionato.

L’assessore Spano ha difeso l’intervento approvato dalla giunta lo scorso 27 marzo. “L’iter del progetto parte da lontano, non c’è stata pertanto nessuna accellerazione”, rispondendo agli attacchi di Efisio Arbau (La Base) e Stefano Tunis (Forza Italia). E ha aggiunto che gli inceneritori sono comunque un’opzione preferibile alle discariche, anche perché le ultime tecnologie consentono di abbattere le emissioni inquinanti. Per l’assessore, infine, non sarebbe possibile approntare nel breve-medio periodo sistemi alternativi di gestione dei rifiuti. Sulle tariffe, estremamente differenziate da zona a zona, la giunta promette interventi.

Piero Loi

 

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