Strano intreccio tra il j’accuse contro Nieddu e l’imprenditore che vince in Regione

Alessandra Carta

di Alessandra Carta

Nel tavolo della Regione, dove il rimpasto della Giunta imporrebbe ai partiti del centrodestra di giocare a carte scoperte, ci sono mosse non del tutto spiegabili. Almeno all’apparenza. Una, la più importante di queste settimane, passa dall’assessore alla sanità, Mario Nieddu, e da un imprenditore ogliastrino, Mondino Schiavone, che in Regione sta vincendo diversi appalti.

Serve una premessa per capire il quadro: nello scacchiere delle deleghe da riassegnare, Christian Solinas ha deciso di non togliere nulla alla Lega, sebbene il partito di Matteo Salvini sia al momento sovradimensionato: nell’Esecutivo esprime tre assessori e in più ha la presidenza del Consiglio regionale. Questo a fronte di sette consiglieri, due in più rispetto all’Udc che invece ha una sola casella nella squadra di governo.

Rompere col Carroccio per Solinas significherebbe bruciare da ora la possibilità di una ricandidatura in Parlamento, nei prossimi mesi, ipotesi che lo stesso governatore allontana ma non si mai, visto come butta in Regione. Non solo: il capo della Giunta sarda sa quanto difficili siano in questo momento gli equilibri nella Lega isolana, ragion per cui sta lasciando che le camicie verdi litighino da sole.

Nella contesa interna al Carroccio uno dei motivi di scontro è proprio il proseguo di Nieddu come titolare della Sanità; una parte del partito, ovvero i fedelissimi di Eugenio Zoffili, lo vorrebbero fuori dalla Giunta; il sostegno all’assessore lo sta garantendo invece il deputato-oculista, Guido De Martini, che con Zoffili è ai ferri cortissimi.

Solinas, ovviamente, non si sogna nemmeno di far prendere posizione ai suoi contro Nieddu. Il Psd’Az non mette becco. Al governatore basta e avanza quanto sull’assessore dicono Giorgio Oppi e l’Udc. Ma dal 22 marzo Solinas ha Schiavone come nuovo alleato nella battaglia sull’assistenza medica e ospedaliera. L’imprenditore ogliastrino è titolare di PrimaIdea, società di consulenza e comunicazione che in Regione sta vincendo più di un bando. L’ultimo, per esempio, è il Progetto Borghi da 20 milioni, andati a Ulassai attraverso un pacchetto di intervento messo in piedi proprio da PrimaIdea.

Schiavone, che la politica l’ha fatta da consigliere comunale e provinciale, ha deciso di riprovare l’ebbrezza e qualche settimana fa, dalle pagine de L’Unione Sarda, ha mandato a dire a Nieddu un sacco di cose. Tra cui che “va arrestato”. Schiavone, che al solo assessore e non anche a Solinas ha imputato il fallimento della sanità nella provincia di Tortolì-Lanusei, ha ribadito l’importanza della sua crociata pure sulla propria pagina Facebook. “Lo sanno bene – si legge in un post un filino narcisista – i cittadini che con me condividono ogni giorno la precarietà di assistenza, costretti a fare centinaia di chilometri in auto per avere la certezza di mettersi nelle mani di qualcuno che possa offrirgli una cura dignitosa. Questa volta ci ho messo la faccia e ho usato toni duri perché sulla salute delle persone non si scherza. E non arretro di un millimetro”.

Dall’Ares, l’Azienda regionale per la salute che ha sostituito l’Ats nella gestione dell’assistenza medica e ospedaliera, ha risposto il direttore amministrativo Attilio Murru, il quale, sempre attraverso il quotidiano di Cagliari, ha fatto sapere a Schiavone che l’Ufficio legale sta valutando la possibilità di una querela.

Schiavone, dal canto suo, ha tirato dritto. E come promesso il 22 marzo, qualche giorno più tardi ha tappezzato Tortolì e Lanusei con manifesti rosa con scritte gialle e nere in cui vengono chieste le dimissioni di Nieddu e si inneggia alla chiusura dell’ospedale del territorio, il Nostra Signora della Mercede (nella foto). Sempre senza fare nemmeno mezzo accenno a Solinas, come se il capo della Giunta, e quindi il primo responsabile dei fallimenti regionali, non fosse lui.

Lunedì Solinas dovrebbe incontrare proprio la Lega che venerdì ha dato forfait all’incontro a Villa Devoto per parlare di rimpasto vista la positività al Covid di Dario Giagoni, il coordinatore del partito in Sardegna. Il vertice non è che avrà all’ordine del giorno lo strano intreccio tra la crociata di Schiavone e il futuro di Nieddu in Giunta. Ma col passare delle settimane magari si potrà capire qualcosa in più.

Schiavone non è un imprenditore di seconda fila. In Regione è ormai il deus ex machina della comunicazione, con incarichi che si allungano anche nelle agenzie, come per esempio l’Aspal. Insomma, un ruolo di primo piano mai finora mai spiegato ma che merita di essere approfondito. Quantomeno per ricostruire una mappa dettaglia sull’assegnazione e sulla spesa gestione delle risorse pubbliche.

Alessandra Carta

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