Gabriele Racugno, accusato di abuso d’ufficio dalla Procura di Cagliari, non avrebbe dovuto prendere lo stipendio come presidente di Abbanoa perché già titolare di un trattamento in quiescenza, da ex docente universitario.
Come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, è questa la sintesi fatta dal pm Andrea Vacca a conclusione delle indagini sull’ex presidente di Abbanoa nominato da Christian Solinas nel 2019 e poi rimosso da una maggioranza trasversale all’interno della spa in accordo con lo stesso presidente della Regione.
La Procura, che dà pienamente ragione al Collegio dei revisori di Abbanoa allora in carica, aveva iscritto Racugno lo scorso gennaio bloccando anche i conti dell’ex numero uno di Abbanoa. Il quale aveva insistito e fatto pressioni sugli uffici, stando alla ricostruzione del pubblico ministero, per avere la retribuzione a ogni costo.
Racugno si era impuntato malgrado la Corte dei conti avesse data parere negativo agli emolumenti, rispondendo a un quesito sul tema presentato dalla Commissione per il controllo analogo, presieduta dal sindaco di Irgoli, Ignazio Porcu. Passato oltre un anno da quella partita, il Pm dà torto all’ex presidente di Abbanoa. Si attende ora la formulazione del capo di imputazione.
Il caso Racugno sembra avere almeno un punto in contatto con il nuovo segretario generale della Regione, Francesco Scano, che per accettare la nomina di Solinas è andato in pensione dal Tar, dove era presidente.