Il nuovo Cda di Abbanoa si è insediato: c’è ex leader del comitato ‘No Abbanoa’

In Abbanoa il dopo Racugno è cominciato. Con una perla di cui solo la politica è capace: nella spa del Servizio idrico, che il 16 marzo scorso ha eletto il nuovo Cda, uno dei componenti è un ex leader del comitato ‘No Abbanoa’ di Oristano. Tutto documentabile attraverso le cronache del 2016, quando nella città di Eleonora cominciò la raccolta firme per un referendum col quale ai cittadini venne chiesto di votare (o meno) sull’uscita del Comune dalla società. E quindi tornare alla gestione diretta dell’acqua.

L’anti-Abbanoa eletto nel nuovo Cda è Salvatore Ledda, uno dei tre manager cui spetta ridisegnare il futuro della società e soprattutto uscire dall’imbuto in cui la spa è infilata da mesi e mesi. Ledda è stato indicato dai Fratelli d’Italia, con uno sponsor su tutti: il nome di Ledda l’ha fatto Francesco Mura, sindaco di Nughedu Santa Vittoria, nell’Oristanese, e consigliere regionale degli Fdi, di cui è il capogruppo in Aula.

Il 16 marzo scorso Ledda è stato eletto nel Cda insieme alla commercialista di Cagliari, Daniela Sacco, new entry come Ledda, e a Franco Piga, diventato il nuovo presidente di Abbanoa con un plebiscito dei Comuni-azionisti. A Piga i sindaci hanno riconosciuto il merito di essersi opposto, da subito, alla gestione dell’avvocato Gabriele Racugno, il quale puntava – insieme all’ex amministratore delegato Fernando Ferri e con l’accordo dell’assessore Roberto Frongia – ad approvare un bilancio in passivo, con un rosso di nove milioni di utili. Questo perché dall’esercizio finanziario, bocciato dall’Assemblea il 16 febbraio 2021, erano stati tolti i conguagli regolatori, ovvero i crediti che Abbanoa vanta con gli utenti. In Abbanoa è nel cassetto da un anno il documento contabile redatto dall’ex amministratore unico Abramo Garau e che si chiude con un attivo di dieci milioni.

Per tornare a Ledda, a leggere le cronache del 2016 il nuovo manager di Abbanoa diceva della spa: “Abbanoa si è resa protagonista di una lunga serie di inadempienze contrattuali che hanno costretto il Comune ad avviare un contenzioso. Oristano vanta una lunga tradizione nella gestione delle fonti e nell’organizzazione del servizio. Il modello regionale di ambito unico per la gestione del servizio idrico ha fallito il suo compito. Il referendum comunale chiama a consultazione i cittadini su un quesito che pone l’accento sulla gestione diretta del servizio e possa vedere il nostro Comune capofila nella gestione integrata (da LinkOristano.it)”.

A ben vedere Ledda su Abbanoa ha cambiato idea. E da feroce oppositore della spa ha deciso di diventarne sostenitore. Al momento appare remota l’ipotesi che Ledda voglia cambiare il sistema dall’interno o dare forma all’epico cavallo costruito da Epeo. Di certo gli Fdi hanno deciso di non considerare il passato del proprio manager, ma di fidarsi ciecamente assegnandogli una delle tre poltrone più importanti di Abbanoa. Ledda come primo lavoro fa, dal 25 ottobre del 2020, l’amministratore delegato di una società, la Ivi Gnl, che a Santa Giusta vuole costruire progettare, costruire e gestire “il terminal di rigassificazione”, è scritto nel curriculum. Nei cinque anni precedenti ha coordinato un progetto per la Ivi Petroliferia spa.

Il nuovo Cda guidato da Piga si è insediato giovedì scorso. Ovvero il 25 marzo. Nove giorni dopo l’Assemblea con la quale è stata spazzata via la dirigenza scelta a giugno 2020 dal governatore Christian Solinas, insieme a Sardegna venti20, che aveva indicato Ferri, e ai Riformatori, registi della spa attraverso la super visione di Frongia. Su Abbanoa il centrodestra al governo della Regione ha duramente litigato. La spallata a Racugno e Ferri l’ha data proprio Solinas, che ha portato dalla sua i sindaci. Ma quando si è trattato di scegliere i nuovi vertici, le fasce tricolori hanno mollato il governatore e deciso la nuova terna in autonomia.

Piga, come detto, è unanimemente considerato decisivo nella salvezza di Abbanoa, un merito che il presidente divide insieme al Collegio sindacale formato dai commercialisti-revisori. Ledda e la Sacco, invece, sono nomi proposti dagli alleati di Solinas ma non appunto dal Psd’Az. Tra qualche settimana si capirà quale rotta il nuovo Cda ha intenzione di disegnare in Abbanoa.

Per completezza d’informazione: il referendum di cui Ledda fu promotore non raggiunse il quorum, anche se il fece il pieno di favorevoli all’uscita da Abbanoa. Proprio come cinque anni fa sognava l’attuale manager della società.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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