Ancora dubbi avvolgono la nomina del segretario generale della Regione. In un’interrogazione di cui è primo firmatario, il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ribadisce che sulla procedura che ha portato alla designazione dell’ex magistrato del Tar, Francesco Scano, e alla stipula del contratto, “serva la massima trasparenza”.
D’altra parte, spiega in una nota, “il rischio sarebbe quello di andare incontro a una serie di ricorsi, o peggio, su qualunque atto sottoscritto: fatto che rallenterebbe ulteriormente il funzionamento della macchina amministrativa”.
Sono almeno tre i punti sui quali Agus chiede chiarezza. In primo luogo, nel decreto di nomina firmato dal presidente della Regione è sottolineato che il trattamento economico del nuovo segretario generale sarà stabilito con successivo provvedimento. Il problema, evidenzia l’esponente dell’opposizione, è che “al momento della firma di Solinas, Scano risultava già in pensione (il Consiglio della Giustizia amministrativa ha infatti collocato Scano a riposo a decorrere dal 16 ottobre, ndr), e quindi dovrebbe svolgere il suo ruolo a titolo gratuito. In caso contrario, la scelta sarebbe in contrasto con la legge regionale e le normative nazionali in materia di accesso alla dirigenza nella pubblica amministrazione e del trattamento del personale in quiescenza”.
Ancora: dalla risposta alla richiesta di accesso agli atti presentata nei giorni scorsi dal Progressista, emerge che il contratto del segretario è solo di un anno. Ma, ricorda Agus, “nel decreto firmato dal presidente si parlava di incarico sino alla fine della legislatura”. Un anno, dunque, “anche se saranno necessari ulteriori atti alla direzione generale della presidenza per renderlo efficace”. E questa, aggiunge, “non è questione di poco conto perché per la nomina dei nove direttori generali ora vacanti è indispensabile la firma del nuovo segretario. Il rischio, come successo in questi mesi, è quello di avere scoperti ruoli fondamentali per il funzionamento della macchina amministrativa”.
In definitiva, conclude Agus, “continuiamo a ritenere la legge 107 un poltronificio senza precedenti. Ma non vorremmo che la poca chiarezza attorno a quella che dovrebbe diventare la figura apicale della macchina burocratica regionale possa creare ulteriori danni alle imprese, ai lavoratori, ai cittadini che aspettano invece risposte concrete e rapide”.