“Quello che è avvenuto è clamoroso e vergognoso allo stesso tempo: mentre a Nuoro si teneva una manifestazione di popolo al di là dei colori politici, con migliaia di persone che manifestavano per il diritto alla salute da troppo tempo negato nel centro Sardegna, ma in realtà in tutta l’isola, il presidente della Regione, Christian Solinas, anziché partecipare per dare le necessarie e urgenti risposte, ha preferito andare col suo staff e con l’assessore Mario Nieddu a San Gavino per porre virtualmente la prima pietra per la costruzione di un ospedale, una finta inaugurazione“. L’affondo arriva da Daniele Cocco, consigliere regionale del gruppo Leu-Demos-Possibile.
Cocco ieri ha partecipato alla manifestazione a Nuoro, preceduta dalla lettera che il sindaco del capoluogo barbaricino, Andrea Soddu, insieme a quelli di Macomer, Siniscola e Sorgono, ha spedito al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per diffidare la Regione dalla cattiva gestione della sanità, visto che la Giunta non ha ancora approvato gli atti aziendali, ovvero i documenti che rendono operative le Asl sarde, al momento senza pieni poteri, malgrado la riforma che le ha nuovamente istituite sia in vigore dal 1° gennaio 2022.
“Non abbiamo niente contro la costruzione di nuove strutture e nuovi ospedali – continua Cocco – però oggi la priorità è tenere aperti quelli che già esistono e stanno chiudendo per mancanza di personale: Nuoro è l’esempio più eclatante. Nonostante le grida di allarme che si succedono da troppo tempo, il presidente Solinas, che si è spostato da Cagliari per andare in diverse parti della Sardegna e pure recentemente è stato a Pontida, a Nuoro non si è mai presentato”.
Conclude Cocco: “Noi crediamo che il presidente Solinas debba prima di tutto fare subito la
delibera di giunta con l’approvazione degli indirizzi degli aziendali delle Asl, rispettando il parere esitato dalla Commissione sanità del Consiglio regionale. Dopodiché dovrebbe immediatamente rassegnare le dimissioni con tutto l’Esecutivo vista la mancanza di rispetto mostrata oggi nei confronti dei cittadini del centro Sardegna è di una gravità inaudita.”