La riforma del sistema sanitario in Sardegna è urgente non solo per ridisegnare il servizio nell’Isola riducendo le spese, ma anche per offrire ai cittadini direttamente sul territorio, attraverso l’aggregazione di medici di base e di comunità con le case della salute, risposte che oggi vengono date soltanto in ospedale. Così l’assessore della Sanità Luigi Arru esprimendo il proprio parere favorevole alla legge durante l’audizione in commissione, presieduta da Raimondo Perra (Sv-Psi). La proposta di legge, primo firmatario il capogruppo del Pd Pietro Cocco, parte dalla necessità di razionalizzare la spesa riservando una particolare attenzione ai servizi nei territori e ai livelli assistenziali. Il testo, composto da sette articoli, prevede l’istituzione della centrale regionale di committenza, dell’Azienda sanitaria di emergenza e urgenza (Areu), il funzionamento dei distretti socio-sanitari, della conferenza territoriale socio sanitaria, consulte generali e locali di cittadinanza, le case della salute e gli ospedali di comunità. “Bisogna agire in tempi brevi perché la spesa sanitaria ha ormai raggiunto livelli inaccettabili – ha detto Perra – la proposta è aperta ai contributi dell’opposizione e delle parti sociali e ha l’obiettivo di ridurre i costi non certo di aumentarli. Ma non bisogna soltanto puntare a questo, occorre garantire i livelli assistenziali sul territorio e migliorare l’offerta dei servizi al cittadino. E’ un progetto di legge che, con la collaborazione dell’opposizione e delle parti sociali, potrebbe portare importanti risultati per la sanità sarda”, ha chiarito il presidente della commissione.
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