Un “salvagente” nazionale per i litigiosi grillini sardi

In un documento elaborato dallo staff di Grillo, una proposta di mediazione ai due gruppi contrapposti. Ma la tensione resta altissima

Come un salvagente gettato dal Continente nel tempestoso “mare grillino” di Sardegna. L’indicazione di un percorso che potrebbe riportare la pace tra i due gruppi che si accusano reciprocamente di aver tradito l’ispirazione originaria del Movimento 5 Stelle. Da una parte quello che si riconosce nel sito www.sardegna5stelle.it (che raccoglie buona parte dei parlamentari e buona parte dei grillini isolani della prima ora), dall’altro quello che fa capo al sito www.meetup.com/MoVimento-Cinque-Stelle-In-Sardegna (che ha promosso e organizzato la raccolta delle candidature alle primarie per la scelta del candidato governatore e dei candidati consiglieri alle Regionali del 2014).

Il 31 ottobre quest’ultimo gruppo ha chiuso le iscrizioni degli aspiranti candidati. Con un buon risultato. Non solo sul piano numerico (gli iscritti sono stati complessivamente 203, 6 dei quali alla carica di governatore, 32 a entrambe le cariche e i restanti alla sola carica di consigliere) ma anche politico. Si sono iscritte infatti personalità di peso del mondo ambientalista, come Vincenzo Migaleddu, e della società civile, come il medico cagliaritano Giorgio Fanni. Tanto che si era ipotizzato che il successo dell’iniziativa avrebbe indotto i due gruppi a cercare un accordo, come d’altra parte aveva suggerito seccamente Beppe Grillo.

Invece no. La polemica non si è placata. Lo stesso giorno della scadenza del termine per la presentazione delle candidature, sul sito www.sardegna5stelle.it è comparsa una nuova nota: “In relazione alle presunte candidature online e erroneamente riferibili al MoVimento 5 Stelle, si specifica che l’unica piattaforma certificata per proporre la propria candidatura è il Blog di
Beppe Grillo”. Insomma, una nuova bocciatura del metodo seguito dall’altro gruppo e una delegittimazione delle candidature.

Ed ecco, poco dopo, arriva il “salvagente”. Un documento, di evidente ispirazione nazionale, che ha cominciato nei giorni scorsi a circolare tra i militanti sardi. Ha per titolo “Proposta di assemblea con finalità di sintesi dei programmi locali” ed è rivolto a tutti i gruppi e ai meet up della Sardegna, nessuno escluso. Tanto che, a scanso di equivoci, c’è la richiesta di integrare la lista nel caso in cui mancasse qualcuno.

Il documento propone l’organizzazione di una assemblea per “raccogliere tutto il lavoro sui programmi fatto dai gruppi della Sardegna e ricavarne una sintesi che possa essere condivisa da tutta la regione in occasione delle prossime elezioni regionali e produrre anche nel contempo pillole in video da diffondere tra tutti gli attivisti regionali affinché possano condividere, integrare e ottimizzare tutti gli argomenti necessari al benessere della regione Sardegna e del suo popolo”. All’assemblea, si specifica, “possono partecipare tutti i gruppi che hanno prodotto nel tempo programmi locali a 5 stelle”.

Quindi il lungo elenco dei gruppi locali, complessivamente ne vengono nominati 68: da Alghero a Cagliari, da Carbonia a Sennori, da Sanluri a Orgosolo. Poi l’illustrazione delle complesse modalità di organizzazione del confronto, con delle scadenze: entro il 6 novembre l’invio da parte di ciascun gruppo dell’indicazione del nome del relatore prescelto (con l’invito a non indicare persone che ambiscono a essere candidate) e il 9 novembre l’assemblea on line che, dice ancora la nota, “sarà moderata tramite hangout da attivisti esterni alla regione e verrà trasmessa in diretta pubblica in modo che tutti possano partecipare attraverso la chat che sarà salvata ed allegata al file video e avrà valore di verbale dell’assemblea il materiale audio/video sarà da elaborare per la divulgazione del programma elettorale regionale”.

A parte i complessi aspetti tecnici e le regole elencate in modo minuzioso, il dato politico del movimento è chiarissimo: si chiede ai militanti sardi di mettersi al lavoro sul programma per arrivare a una sua sintesi. Non si fa riferimento alle candidature già presentate, né per “convalidarle”, né per bocciarle. Si lascia quindi aperta la possibilità che, alla fine del percorso, esse riprendano vita e ottengano l’indispensabile certificazione nazionale.

Nel linguaggio della “vecchia politica” la si chiamerebbe “proposta di mediazione” o anche “soluzione di compromesso”. Un percorso per uscire dallo stallo nel quale il Movimento 5 Stelle isolano si è cacciato. Una situazione che ha qualche analogia con quella che si determinò prima delle amministrative di Iglesias e che si concluse in modo catastrofico: il M5S non presentò alcuna lista e restò fuori dalle elezioni. .

Ma la proposta di mediazione ha anche un altro obiettivo: quello di liberare Beppe Grillo dalla necessità di pronunciare una sorta di giudizio di Salomone, buttando via uno dei due gruppi contrapposti. Con conseguenze potenzialmente devastanti. Infatti il gruppo che contesta il metodo adottato per la raccolta delle candidature è quello in cui si riconosce (o si riconosceva: dei movimenti sono in atto e il senatore Roberto Cotti, per esempio, si è messo in una posizione mediana)  buona parte del gruppo parlamentare. Ed è comunque il più “antico”. Ma accreditare le sue posizioni, significherebbe bocciare tutti gli altri (che tra l’altro sostengono di essere più numerosi) e rischiare di perdere definitivamente la disponibilità di personaggi di rilievo.

La proposta di mediazione andrà in porto? Difficile dirlo. A quanto pare il dibattito che si è sviluppato dopo la diffusione del nuovo documento è stato ancora una volta tesissimo. Tanto che, a un certo punto, la chat è stata interrotta. Resta come unico punto fermo quanto ha già detto Grillo ai suoi seguaci sardi: “Risolvete i vostri problemi da soli”. La sfida è proprio questa.

Intanto proseguono gli incontri già previsti dai gruppi isolani. Per oggi ne sono previsti quattro a livello provinciale organizzati dai met up. Sabato prossimo, a Oristano, l’assemblea regionale (altra iniziativa suggerita dallo staff nazionale). Il punto d’incontro sarebbe non invalidare le candidature già presentate e riaprire la possibilità di presentarne di nuove.

N.B.

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