«Ma lei lo sa che tra i Cinque Stelle sardi è alta tensione?». «Risolvano i problemi da soli», dice Beppe Grillo prima di salire sul taxi. Succede martedì, a Roma. Una risposta che non ha sorpreso i pochi fortunati seguaci che, mentre salutavano il leader, l’hanno sentita. Dal punto di vista di Grillo il conflitto sardo, come qualunque altro conflitto regionale, è già risolto. Dalle regole.
Fatto sta che i Cinque Stelle dell’Isola se le stanno dando di santa ragione, con accuse di arrivismo, di comportamenti fascistoidi e di atteggiamenti massonici. Una battaglia vera, e ferocissima, che viene combattuta quasi esclusivamente nel mondo virtuale della Rete tra due gruppi contrapposti. Uno, il più “antico”, che fa capo al sito www.sardegna5stelle.it e che si è riunito di recente a Tramatza per parlare di Regionali, e un altro, più recente ma almeno in apparenza più numeroso, che si riconosce nel sito www.meetup.come/Movimento-Cinque- Stelle-In-Sardegna e che ha già avviato la raccolta delle candidature.
Le regole, dunque. Che – dicono i ben informati – stabiliscono semplicemente questo: qualora si facciano le primarie in Sardegna, il sito riconosciuto e certificato è www.beppegrillo.it. Tutto il resto è democrazia partecipata fine a se stessa. Insomma, nessuno dei siti sardi è “ufficiale”. Ciò non significa che siano esterni al movimento. Semplicemente non hanno “potere di certificazione”. Almeno questo pare di capire, perché non è facile trovare personalità disposte a parlare.
Tra i parlamentari sardi, uno accetta – parzialmente – di rompere il silenzio. E di mettere pace. E’ il senatore Roberto Cotti. “Da noi – premette – non ci sono differenze tra chi ricopre un incarico elettivo e i semplici militanti. Vuol dire che tutte le proposte in campo hanno lo stesso peso». E aggiunge: «Personalmente, ho intenzione di impegnarmi per trovare un punto di sintesi tra le diverse posizioni».
Non sarà un’impresa da poco. I toni dello scontro sono durissimi. E i cinque mesi che mancano alle Regionali sono un tempo piuttosto “stretto”. Un tempo durante il quale il Movimento 5 stelle sardo dovrà capire se è in grado di mettere a frutto lo straordinario successo delle Politiche, quando raggiunse il 30 per cento dei consensi.
Un patrimonio di voti così ampio suscita appetiti e scatena ambizioni. Sicuramente, nel palazzo di via Roma a Cagliari, c’è un bel numero di scranni che potrebbero essere occupati dai ‘grillini’. La preoccupazione che ci sia chi vuole approfittarne è alla base del documento pubblicato – per contestare l’avvio della raccolta delle candidature da parte dei “rivali” – sul sito www.sardegna5stelle: «Denunciamo il rischio che il Movimento Sardegna cada nelle mani di riciclati, profittatori dell’ultima ora, massoni e personaggi che manifestano comportamenti fascisti». No, non sarà facile l’impresa di Roberto Cotti.
Alessandra Carta