Le Asl della Sardegna rischiano di restare senza soldi. Tutto ruota intorno alla amancata nomina da parte della politica dei revisori dei conti. E in assenza dell’organo di controllo cui spetta vigilare sulla regolarità dei conti, gli Uffici della Regione sono pronti a bloccare i trasferimenti pubblici alle Aziende sanitarie.
Tecnicamente la nomina dei revisori dei conti spetta ai Dg delle Asl. Ma come successo a gennaio per i Ds e i Da, ovvero i direttori sanitari e amministrativi, è la politica che decide. Che impartisce l’ordine. Ma siccome il centrodestra nemmeno su questo si mette d’accordo, ecco che i Dg sono costretti a restare con il cerino in mano: non possono avanzare perché non hanno il via libera dal presidente Christian Solinas e alleati.
Solo che in Regione ci sono dirigenti con la schiena dritta, anche se Solinas dimostra di non averne contezza. E dal momento che sono loro a rispondere anche penalmente su eventuali storture nei conti, ecco la ribellione: in una lettera interna, ecco spiegato che se le nomine dei revisori non avvengono entro il 30 giugno, a fine mese chi è deputato a trasferire soldi alle Asl per conto della Regione, non lo farà più.
Oltre alle otto Aziende sanitarie locali, i revisori mancano sia all’Ares, ovvero la nuova Asl unica del centrodestra, sia all’Areus del 118. Vuol dire che a stretto giro la gestione dell’assistenza medica e ospedaliera rischia in Sardegna una paralisi senza precenti. E questo mentre ancora non si sa nulla sui Ds e su Da illegittimi e che vanno ugualmente nominati di nuovo. Questo perché, sempre su ordine di Solinas e alleati, lo scorso gennaio sono stati ingaggiati con un contratti brevi, quindi in maniera illegittima. E molti di loro non hanno nemmeno i requisiti di età o curriculum richiesti dalla legge (qui l’approfondimento di Sardinia Post).
Se Solinas e l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, non hanno ben capito, dovrebbero leggere la missiva interna agli Uffici in cui la mancata nomina dei revisori è bollata come “grave irregolarità amministrativo-contabile”. Ieri è stato il consigliere dei Progressisti, Francesco Agus, a spiegare per primo il nuovo buco nero in Regione.