Regionali, Pd e Psd’Az si accordano solo sul rinvio a domani

Doveva essere l’ultimo atto tra Pd e Psd’Az, con la firma dell’accordo elettorale o la definitiva rottura. Invece il secondo vertice di fila tra i due partiti (il primo si è tenuto ieri) vale un altro rinvio, a domani.

Squillano a vuoto i telefoni dei due leader: Silvio Lai per il Pd e Giovanni Colli segretario dei sardisti. Ma qualcosa trapela, dalle seconde fila dei rispettivi partiti. Democratici e Quattro Mori si sono arenati sul programma: il Psd’Az non avrebbe alcuna intenzione di rinunciare a battaglie storiche (e identitarie) come la Zona Franca o la Flotta sarda, operazioni politiche che i sardisti hanno sostenuto in questa legislatura al fianco di Ugo Cappellacci, sino a febbraio 2013. Il Pd, invece, le ha contestate in Consiglio regionale dai banchi dell’opposizione.

Insomma, a dividere il partito di Lai e quello di Colli ci sarebbe un muro programmatico che, col passare delle ore, sembra essersi fatto sempre più alto. Ma, per un altro verso, il protrarsi della trattativa dimostra che entrambi i segretari stanno provando sino a fondo a costruire un’eventuale alleanza elettorale.

Sul fronte delle candidature sembra che la partita sia diventa più in discesa: vero che il Pd ha chiesto al Psd’Az di non ricandidare esponenti politici che hanno governato con Cappellacci. Ma questo nodo sembra avviato verso una soluzione. Infatti: il consigliere uscente Efisio Planetta ha già fatto sapere che non si ripresenterà alle urne. Poi: Paolo Dessì, altro onorevole in carica, ha tagliato la testa al toro e deciso di correre con Forza Italia nel collegio del Sulcis. Angelo Carta, ex assessore ai Lavori pubblici e ai Trasporti, potrebbe essere “digerito” dal Pd perché entrò in Giunta come tecnico. Manca solo da capire la posizione di Christian Solinas, successore di Carta ai Trasporti, ma non restio, eventualmente, a spostarsi nel centrodestra.

Certo è che domani la Direzione regionale del Pd (all’ordine del giorno la ratifica delle liste e le deroghe al doppio mandato) non comincia più alle 10,30, ma è slittata al primo pomeriggio. A questo punto gli orari di Lai e Colli coincidono, visto che il segretario del Psd’Az ha convocato il Consiglio nazionale per le 16, a Ghilarza, proprio per riferire della trattativa col Pd.

Sullo sfondo restano le uniche due opzioni alternative: se il tavolo tra democratici e Quattro Mori dovesse chiudersi senza un accordo, ai sardisti non resterà che fare di nuovo rotta verso Cappellacci oppure siglare un patto di governo con Mauro Pili e il suo “Popolo sardo”. Nel Psd’Az l’hanno sempre detto: loro preferiscono le alleanze piuttosto che la corsa solitaria.

Alessandra Carta

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