Regionali, il Psd’Az dice no al tavolo convocato da FdI: “Sarà Solinas a indire la riunione”

Ancora nessuna schiarita nel centrodestra in vista delle Regionali. Il Psd’Az torna sulla convocazione del tavolo da parte della coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, Antonella Zeddache aveva anche silurato Solinas, sbarrandogli la strada per un bis – dichiarandosi perplesso per “una convocazione irrituale e poco rispettosa della forma politica”. Teoricamente la riunione si sarebbe dovuta svolgere venerdì alle 11 a Palazzo Tirso a Cagliari ma i sardisti non ci stanno. Secondo il presidente Psd’Az, Antonio Moro, è il governatore a dover “procedere con immediatezza nella convocazione della riunione della coalizione”. Una questione di metodo e forma che per il partito di Solinas è anche sostanza, e un tentativo di riprendere in mano il pallino delle trattative.

La partita è complicata. I sardisti chiedono una riconferma di Solinas – in questo supportati dalla Lega – o quantomeno una guida d’area per confermare la coalizione che ha vinto le Regionali del 2019. Fratelli d’Italia punta sul sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ma la mossa di Zedda rischia di innescare un gioco di veti incrociati all’interno della coalizione. La matassa potrebbe essere sbrogliata al tavolo ma le tensioni nazionali tra il Carroccio e il partito della premier (vedi caso Trentino) rischiano di rallentare la scelta del candidato del centrodestra, con l’ipotesi (al momento estrema) di una spaccatura come nel caso del campo progressista.

Moro precisa che il ritardo nella convocazione della riunione della coalizione denunciato da Zedda, nello stesso documento che ha chiuso alla ricandidatura del governatore uscente, “deriva dalla precisa necessità di attendere le valutazioni del cosiddetto tavolo nazionale del centrodestra, al quale, come è noto, il Psd’Az non partecipa in forma diretta”. Per il presidente del partito che guida la maggioranza della Regione, attendere le valutazioni del tavolo nazionale non è da intendersi “come un infruttuoso atteggiamento dilatorio, ma come un atto di correttezza politica nei confronti delle segreterie e dei coordinamenti regionali di quei partiti del centrodestra che, in Sardegna, necessitano di un momento di confronto con le rispettive segreterie italiane”. Nessuna risposta esplicita sulla partecipazione all’incontro di venerdì, ma la palla viene rilanciata dall’altra parte, “in attesa di un cenno di riscontro”, dopo una puntualizzazione: “Il rispetto della grammatica istituzionale, dei modi e dei tempi della politica – conclude Moro – ritengo siano la premessa necessaria per garantire un confronto tempestivo, schietto e leale ed assumere cosi, le necessarie decisioni politiche, all’interno di un percorso volto a garantire unità e compattezza della coalizione di centrodestra-civica-sardista”.

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