Referendum, soddisfazione da Anpi: “Abbiamo difeso la Repubblica democratica”

“Meglio di così non poteva andare! Li abbiamo seppelliti con una valanga di NO!”. A poche ore dalla divulgazione dei risultati del referendum che ha sancito il trionfo del NO (e le conseguenti dimissioni del premieri Matteo Renzi) la sezione cagliaritana dell’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – diffonde un commento firmato dalla presidente Gianna Lai.

“Domenica, col voto, abbiamo difeso la Repubblica democratica che si fonda sul lavoro e sulla sovranità popolare – si legge sull’intervento pubblicato integralmente sul sito Democrazia Oggi – chiediamo l’applicazione della nostra Carta, che è diritti della persona e divisione dei poteri. Come già Berlusconi dieci anni fa, l’attuale governo ha tentato di cancellarne perfino il grande significato di legge che appartiene a tutti, ed è questa la vera antipolitica, modificando 43 articoli e irridendo al 138. E facendosi governo costituente, in un Parlamento dominato dal trasformismo, e tentando di fare del referendum una sorta di plebiscito a suo favore.
Li abbiamo battuti severamente. Ora vigiliamo, diveniamo presidi di democrazia anche qui a Cagliari: quello che possiamo dire è che la ripresa del dibattito, durante la campagna referendaria, ci rende di nuovo cittadini, vede un riscatto della cittadinanza. Noi dell’ANPI e il Comitato per il NO, formato da formato da semplici cittadini e tante associazioni (CSS, la Confederazione sindacale sarda, e poi da Libertà e Giustizia, Sardegna Possibile, Cagliari città capitale, Socialforum, CIDI, ecc.). E conforta l’ANPI a proseguire il lavoro sulla cultura costituzionale, di rispetto e attuazione della Carta”.

Soddisfazione anche da Marco Sini, coordinatore regionale dell’Anpi: “Il Popolo italiano (e il Popolo Sardo) si è espresso: la Legge di modifica della Costituzione Renzi-Boschi è stata respinta. Ognuno può dire e scrivere quello che vuole: che è un ‘voto di protesta’, che è ‘un voto politico’, che è un voto ‘contro Renzi’, ecc, io ritengo che sia un voto di difesa della Costituzione da un disegno di modifica che ne avrebbe snaturato i punti essenziali”.

“Sovranità popolare, Democrazia Parlamentare, Regionalismo, Equilibrio dei Poteri Costituzionali: su queste argomentazioni si è attestato il No dell’Anpi – prosegue Sini – del Comitato Nazionale del No, l’Appello dei 56 Costituzionalisti di centrosinistra, della Cgil, dell’Arci, Libertà e Giustizia, Libera, Comitato scelgo No, del Comitato Sardegna No, di forze politiche quali S.I. e la maggioranza di SEL, Rifondazione comunista, parlamentari, dirigenti ed elettori del Pd del No. In Sardegna il risultato per il No è travolgente: è un forte segno
di difesa della nostra Autonomia Speciale. Il Presidente della Regione, che non è rimasto “super partes” ma si è schierato e prodigato per il Sì, dovrebbe trarne le conseguenze. L’Anpi fin da oggi – conclude il coordinatore regionale – proseguirà il suo impegno nelle iniziative di ‘Memoria Attiva’, in nome della Resistenza e della Costituzione della Repubblica”.

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