Province, il Governo boccia la Regione: ‘Incostituzionale il rinvio delle elezioni’

Continui rinvii delle elezioni e gestione affidata per troppo tempo a commissari straordinari. Sono queste le motivazioni che hanno portato il Governo Conte a impugnare la legge sulle Province. L’Esecutivo nazionale ha deciso di fare ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma approvata lo scorso 23 ottobre dal Consiglio regionale.

La decisione è arrivata nella seduta del 21 dicembre: il premier Conte e i ministri spediranno tutto alla Consulta per verificare la legittimità del provvedimento sardo. Secondo l’Esecutivo infatti ci sarebbero passaggi incostituzionali, in particolare riguardo cinque articoli della Carta. Inoltre il provvedimento regionale, sempre stando alla valutazione di Roma, sarebbe in contrasto con un impegno assunto in precedenza dalla stessa Regione. La legge è stata impugnata perché “una norma, concernente la nomina di nuovi amministratori straordinari di alcune Province, vìola sia i principi di democraticità previsti all’articolo 1 e agli articoli 3, 5 e 114 della Costituzione, sia l’articolo 117. La norma disattende un impegno precedentemente assunto dalla Regione”.

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In sostanza, questa la ricostruzione del Cdm, la legge sarda dispone, in attesa di una riforma del sistema delle autonomie locali, che i nuovi amministratori delle Province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, nominati dalla Giunta regionale, restino in carica fino all’insediamento degli organi provinciali da eleggersi entro il primo luglio 2020. “In tale modo, la Regione ha ulteriormente differito l’operatività delle disposizioni della legge regionale 2 del 2016 che prevedeva la disciplina degli organi delle Province stesse e la loro composizione quali organi di secondo grado”.

Il Consiglio regionale ha cancellato le nuove Province – quelle di Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Sulcis, – nel 2014. E nel corso degli anni ha rinviato a più riprese l’indizione di nuove elezioni provinciali e allo stesso tempo disposto la nomina di amministratori straordinari prevedendo il commissariamento degli enti. In questo senso l’ultimo atto in ordine di tempo è appunto la delibera 36/59 del 12 settembre 2019, approvata dalla Giunta di Christian Solinas: “Si evince – spiega il Governo – che la giunta regionale ha rinviato la data per l’elezione dei presidenti e dei consigli provinciali al 2020”. Di fatto si sarebbe arrivati a un “commissariamento di lungo periodo che di fatto colpisce gli enti provinciali svuotandone l’autonomia e la rappresentatività”.

Ancora dal ricorso dell’Esecutivo nazionale: “Occorre infine rammentare, con riferimento alla precedente legge regionale 39 del 2018, che la presidenza della Regione Sardegna formalizzava l’impegno ad indire le elezioni degli organi provinciali per il 6 aprile 2019. La Regione ha disatteso tale volontà con l’approvazione della legge regionale in oggetto che dispone che gli amministratori straordinari restino in carica fino all’insediamento degli organi provinciali da eleggere entro il 1° luglio 2020”. [Foto Ansa]

An.De

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