Province, amministratori in scadenza: l’obiettivo è restituire il voto ai cittadini

La data di scadenza per gli attuali amministratori delle Province è stata decisa: il 9 ottobre, infatti, sarà discusso dal Consiglio regionale, il disegno di legge che ne prevede la revoca e il giorno prima sarà depositata la relazione della minoranza. La commissione Autonomia ha discusso il provvedimento su cui maggioranza e opposizione hanno trovato un accordo che ha permesso di ritirare i 152 emendamenti che avrebbero causato l’effetto ostruzionismo. Il parlamentino si è dato un altro appuntamento per discutere il testo mercoledì prossimo e, di fatto, preparare il terreno alla riforma complessiva sulla quale la Giunta vorrebbe imprimere un’accelerata. L’assessore regionale agli Enti locali, Quirico Sanna, ha partecipato all’incontro in commissione e ha sottolineato proprio che il disegno di legge sugli amministratori delle Province “crea i presupposti per la riforma degli enti locali e sostituisce gli amministratori legati da un rapporto fiduciario con la Giunta regionale”.

Oltre al ritorno alle quattro Province storiche più la Gallura, l’obiettivo è riuscire a “portare gli enti intermedi a una votazione col suffragio universale per la tornata di maggio”. Sino a quel momento proseguirà il lavoro sulla riforma. Per quanto riguarda i tempi, l’assessore prova a tracciare una tabella di marcia: “Contiamo di portare il testo in Giunta e poi in commissione entro la fine dell’anno, massimo inizio del 2020, per approvarlo in Aula prima delle elezioni”. Per quanto riguarda il suffragio universale il rischio di impugnazione da parte del Governo è concreto, l’assessore Sanna ne è consapevole ma “far votare il popolo è una battaglia di libertà e democrazia. Su questo non abbiamo paura di sfidare il governo”. Un principio che anche il presidente della commissione Autonomia, Pierluigi Saiu (Lega) ha deciso di sostenere: “È fondamentale riconoscere ai cittadini sardi il diritto di scegliere da chi essere amministrati. Siamo pronti ad andare fino in fondo alla riforma degli enti locali  per restituire un diritto alle comunità della Sardegna. Siamo pronti a sfidare il Governo e tutti coloro che vogliono impedire ai cittadini di esercitare la propria sovranità”

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