Piras, l’escluso da Regionarie M5s: “Violato il mio diritto alla difesa”

C’è un grande escluso dalle Regionarie M5s, quelle bis con le quale il movimento sta scegliendo il candidato governatore dopo il passo indietro di Mario Puddu condannato per abuso d’ufficio (qui i nomi dei cinque più votati che accedono al ballottaggio dei prossimi giorni). L’escluso è Luca Piras, il docente universitario che ad agosto, nella prima chiamata al voto sulla piattaforma Rousseau, era arrivato secondo dietro Puddu, con 464 preferenze. Piras si è ricandidato anche stavolta, ma la sua richiesta di partecipazione alle Regionarie è stata respinta. Il suo nome non figurava tra quelli votabili. Ieri il docente ha pubblicato un lungo post su Facebook nel quale dà la sua lettura della vicenda.

“Credo sia giusto e per molti versi doveroso – è scritto nell’incipit – descrivere il mio stato d’animo e esprimere alcune considerazioni rispetto alle votazioni di ieri. Personalmente sono sereno, so di aver operato con lealtà e nel pieno rispetto di regole che ho sempre condiviso e che continuerò a difendere. Ho un rispetto troppo grande per le migliaia di persone che ogni giorno dedicano tempo e risorse agli ideali del M5S. Regole che non ho violato, ma  evidentemente non è stato sufficiente”.

Quindi il passaggio più personale: “La mia esclusione dal voto – si legge ancora – ha un evidente significato politico e in quanto tale la tratterò, mentre tratterò con estrema puntigliosità qualunque espressione finalizzata a mettere in discussione, anche solo con maliziosi sottintesi, la mia onorabilità. Considero questo un atteggiamento  particolarmente grave, soprattutto ove trasparisse dalle infelici esternazioni di parlamentari, candidati in pectore o semplici seguaci dei precedenti”.

Piras non ci sta: “Questo – osserva – non è da Movimento 5 Stelle. Per sgombrare il campo dico subito che non ho ricevuto alcuna comunicazione specificamente riferita alla mia esclusione, né motivazione documentata, come previsto dallo statuto, circa le ragioni della stessa. Considero violato il mio diritto alla difesa, ma questo è, ovviamente un discorso diverso. Detto questo, si è scelta una linea politica che mi trova fortemente in disaccordo. In primo luogo trovo inammissibile leggere quotidianamente sulla stampa le dichiarazioni di persone che non potrebbero, né dovrebbero parlare a nome del movimento”.

Piras continua così: “Penso ancora che quando un movimento politico va contro la volontà espressa dei propri militanti, per perseguire non meglio identificati interessi superiori, finisce per perdere fatalmente il contatto coi propri valori fondanti e mette a rischio la sua stessa sopravvivenza,. Pd docet. Spero fortemente che il movimento sappia trovare le giuste energie per ben figurare alle prossime elezioni, dalle quali dipenderà non solo il futuro della nostra Isola, ma anche l’esito delle consultazioni Europee, così rilevanti per le strategie del M5S e per questo continuerò ad impegnarmi. Ringrazio di cuore – è scritto nel finale – tutte le splendide persone che mi hanno sostenuto e incoraggiato, tutto questo lavoro non andrà perduto! Io continuo lottare!”.

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