Piano casa, si vota tra le polemiche: ‘Comuni scavalcati, non avranno potere’

La discussione del Piano casa è alle battute finali. Il via libera definitivo potrebbe arrivare in giornata. Ieri sono state approvate disposizioni contenute nell’articolo 7 che superano una serie di limiti imposti dalla legge 8 del 2015 (il Piano casa della Giunta Pigliaru). In particolare gli interventi saranno ammessi anche in edifici che ricadono in centri di antica e prima formazione al di fuori dei centri storici, ma anche “in edifici di particolare qualità storica, architettonica o urbanistica per i quali il Consiglio comunale ha escluso l’applicazione delle disposizioni”.

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Le opposizioni hanno chiesto di eliminare totalmente l’articolo 7. La consigliera dei Progressisti Maria Laura Orrù ha evidenziato come ci sia la volontà da parte della maggioranza “di bypassare la legittimità dei Comuni di poter organizzare il proprio territorio, soprattutto le zone ad alta valenza paesaggistica, storica e architettonica”. Per Roberto Li Gioi (M5S) si tratta di “un attacco alle competenze comunali”. Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha detto che “questo articolo è la negazione di ogni regola urbanistica perché sarà consentito a tutti di creare nuovi volumi al di fuori di ogni regola”, e ha definito incredibile “l’articolo che creerà disordine e una deregulation del sistema urbanistico”.

Precedentemente l’Aula ha approvato l’articolo 6 che fissa i limiti sul riuso degli spazi di grande altezza: capannoni industriali e in zone turistiche, ma anche loft soppalcabili. Ebbene, nel piano di sotto deve essere garantita l’altezza di 2 metri e 40, 2 metri al piano di sopra.

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