Nuova Giunta, Solinas ammette ritardo: “Ma i sardi risparmiano sette stipendi”

“Quando i tempi saranno maturi ci saranno gli altri assessori, la Giunta esiste e sta lavorando. I sardi stanno risparmiando sette stipendi”. Così il presidente della Regione, Christian Solinas, ammette il ritardo sulla formazione della Giunta regionale. Le dichiarazioni arrivano il giorno dopo l’ennesimo rinvio di domenica quando, durante le celebrazioni de ‘Sa die’ in Consiglio regionale, ci si aspettava che venissero nominati i sette componenti mancanti dell’Esecutivo.

Solinas oggi ha parlato a margine di un convegno organizzato dalla Cisl: “Non manca il responsabile delle sette deleghe perché il presidente in persona ha assunto gli interim per cui c’è una rappresentatività se possibile maggiorata”. Il governatore ha poi aggiunto: “La Giunta sta lavorando, vengono adottate deliberazioni, e l’unico fatto di rilievo rispetto a questa situazione è che i sardi stanno risparmiando sette stipendi ogni mese”.

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Il presidente sardista ha inoltre annunciato la linea che terrà con i sindacati: “La Regione vuole inaugurare una nuova stagione di concertazione e ascolto reciproco con le parti sociali, rispetto a una linea che tenda a modelli di sviluppo che restituiscano un’alta intensità di lavoro alla Sardegna che dia ricchezza”.

Solinas è intervenuto pure sulla continuità territoriale area, ripercorrendo le tappe seguite dall’insediamento, lo scorso 26 marzo. “Abbiamo avviato con Bruxelles un dialogo per disegnare un nuovo sistema di continuità territoriale aerea. Dobbiamo gestire il tempo che manca per arrivare al nuovo regime, ci sarà bisogno di 9-12 mesi. Il tema fondamentale – ha proseguito – è che il mercato da solo non riesce a garantire tutto l’anno ai sardi tariffe e quantità di collegamenti adeguati. Stiamo cercando di far comprendere a Bruxelles che abbiamo bisogno di connetterci non solo su Roma e Milano ma sull’intera rete degli aeroporti medi, e di poterlo fare tutto l’anno con tariffe certe”.

Legato la tema dei trasporti anche quello dell’insularità.  “In sede di definizione dei trattati europei, gli Stati hanno cercato di tutelare le situazioni di peculiarità delle proprie Isole. Pensiamo alle condizioni riservate alle Canarie o alle Azzorre. La Sardegna in questo lembo non c’è, e qui sta uno dei problemi. L’Isola – ha spiegato il governatore – ha bisogno del riconoscimento di una compensazione per condizioni strutturali di svantaggio che derivano dalla propria insularità, non vantaggi ma elementi perequativi che la rimettano al passo con gli altri. Il tema va affrontato con lo Stato e l’Europa perché vi sia un riconoscimento a monte. Senza un riconoscimento in questi termini è difficile delineare un modello di sviluppo nuovo”.

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