‘Troppo facile adesso’. Suona più o meno così il ragionamento che i sardi dei Fratelli d’Italia stanno facendo verso i quattro onorevoli del Psd’Az, colleghi in maggioranza, che vorrebbero scaricare Christian Solinas per approdare nei Fratelli d’Italia.
Il desiderio di cambiare bandiera accomuna Franco Mula, Stefano Schirru, Fabio Usai e Piero Maieli. Nuorese della Baronia il primo, cagliaritano il secondo, sulcitano il terzo e sassarese il quarto. Tutti desiderosi di essere riconfermati nella massima assemblea sarda alle Politiche del 2024. Tra un anno. Ma siccome il Psd’Az è in caduta libera, trascinato da Solinas altrettanto in rovina, il gruppetto dei sardisti si vuole assicurare la rielezione entrando in Fdi, il partito del momento, talmente gradito agli italiani che nel giro di un anno tirerà ancora parecchio.
Mula, rispetto agli altri tre, ha preparato il terreno della fuga lasciando addirittura l’incarico da capogruppo e bollando Solinas come “un muro di gomma“, come il decano della politica sarda, Pietrino Soddu, qualche giorno prima aveva definito il governatore in una intervista a Sardinia Post (leggi qui). Schirru, Usai e Maieli, invece, stanno provando a giocare più coperti, ma ormai non nascondono più la voglia di fare il salto della quaglia.
C’è però un problema: chi da anni crede nella Meloni ed è rimasto in Fdi malgrado sino a un anno fa valesse il 4 per cento, non accetta che ci sia la fila verso i Fratelli d’Italia solo perché oggi i Fratelli d’Italia raccolgono una marea di voti.
Radio Palazzo racconta per esempio che l’attuale vicepresidente del gruppo consiliare, Fausto Piga, sia uno di quelli più ostili all’ingresso dei sardisti nel Psd’Az. Ma non sarebbe il solo e la sua motivazione, squisitamente politica, è condivisa e sostenuta. Anche perché i quattro del Psd’Az, tutti con un ottimo consenso personale, schiaccerebbero le aspirazioni di quegli Fdi magari di seconda fila che stanno aspettando l’occasione propizia per fare il salto dalla politica locale a quella regionale.
In ogni caso, è presto per capire cosa succederà da qui all’autunno, quando la macchina elettorale di metterà in moto in vista delle Regionali 2024. Di sicuro la fuga dai Quattro Mori aggiunge certezze al fatto che Solinas non sarà il candidato del centrodestra. Per l’attuale presidente della Regione si profila sempre di più un incarico a Roma, una ricompensa al passo indietro che con molta probabilità gli verrà chiesto. Di fatto una bocciatura che all’attuale maggioranza servirà per recuperare consenso e provare a bissare il successo del 2019. Ma con leader più spendibile di Solinas. (al. car.)