La Regione chiede la riapertura del tavolo col Governo per fare chiarezza sul futuro energetico dell’Isola. L’appello arriva dopo la presa di posizione di due esponenti M5s del Governo, il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni e la sottosegretaria Alessandra Todde, che hanno dettto sì al metano in Sardegna, ma no alla dorsale. “Chiediamo che sia riaperto un tavolo di confronto in cui il Governo dica qual è il futuro della transizione energetica dell’Isola”, spiega l’assessora regionale dell’Industria, Anita Pili, a margine del convegno sul progetto Aria al quale hanno partecipato anche i due esponenti del governo Conte. “Tanti milioni sono stati spesi per infrastrutturare la Sardegna, parlo dei bacini del gas. Ora – incalza l’assessora – devono dirci perché queste risorse pubbliche non dovranno essere utilizzate attraverso l’arrivo del metano con la dorsale che loro non vogliono portare avanti. Serve chiarezza, concretezza e responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche“.
“Se il metano non è una soluzione per loro ideale, ci dicano qual è l’alternativa concreta: come sardi chiediamo gli stessi diritti dei cittadini della Penisola, non possiamo essere sempre penalizzati”, attacca l’esponente della Giunta Solinas. Sulla proposta del Governo di puntare sull’elettrodotto, l’assessora replica: “È una struttura necessaria per garantire la stabilità energetica dell’intero Paese, ma non equivale all’arrivo del metano in Sardegna: sono due cose distinte. A noi il metano serve per affrontare la transizione energetica e arrivare all’obiettivo del 2050 con energia prodotta da fonti rinnovabili”.
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[foto: faccia a faccia tra Anita Pili e Stefano Buffagni]