Metano, la Regione non cede sui costi: “No all’ipotesi di tariffa differenziata”

Nessun passo indietro sul metano, perché la Regione non intende cedere all’ipotesi di tariffe differenziate rispetto alle altre regioni per i servizi di distribuzione di gas in Sardegna. Una posizione netta che l’amministrazione Solinas ha espresso nelle controdeduzioni inviate oggi che riguardano il documento di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che lo scorso 15 ottobre aveva prospettato un ambito tariffario separato per l’Isola. Una decisione di questo tipo avrebbe l’effetto di aumentare i costi in bolletta per i cittadini sardi ed è per questo che la Regione ha chiesto un passo indietro e “garantire agli utenti civili e industriali delle zone non ancora metanizzate, e in condizioni particolari di svantaggio, il diritto a poter disporre del gas naturale a prezzi sostenibili”.

Un passaggio da compiere anche nell’ottica della decarbonizzazione perché “l’assenza di metano comporta l’impiego di vettori altamente impattanti sull’ambiente”. Oltre il ‘No’ secco alla tariffa differenziata, la Regione ribadisce “la richiesta di valutare l’ipotesi di accorpamento all’ambito centrale, con Toscana, Umbria e Marche, o centro-sud orientale con Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata”. La tesi portata avanti dall’amministrazione è che “la perequazione risulta necessaria per compensare le intrinseche criticità derivanti dalla condizione geografica e di mercato, perché la Sardegna – si legge nel documento – sconta uno svantaggio derivante dalla condizione di insularità e dalla conseguente difficoltà di approvvigionamento del gas naturale, dal ritardo infrastrutturale, dalla ridotta dimensione del mercato e dalla scarsa concorrenza con possibile creazione di monopoli”.

E sulle tariffe energetiche è intervenuto anche il vice ministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, che ha visitato lo stabilimento Ichnusa nell’area industriale di Macchiareddu: “”Bisogna garantire che l’energia possa essere fruita da tutti con una diminuzione del costo. Questo è un territorio che ha bisogno di attenzioni e noi siamo al lavoro. C’è sul tavolo una serie di ipotesi e noi non abbiamo preclusioni: non vogliamo annunci, ma il risultato finale. Altrimenti qualcuno fra cinque anni ci chiederà il conto”. Buffagni, inoltre, ha sottolineato l’importanza dell’industria per favorire l’occupazione: “Lo spopolamento si combatte anche con il lavoro. Stiamo già lavorando per le vertenze in corso nelle aree più in crisi puntando sull’energia a basso costo per garantire occupazione”.

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