Maxi staff da sei milioni di euro l’anno: per fermare la legge 500 emendamenti

Domani la discussione del disegno di legge 107 entra nel vivo e intanto è già ricominciato il valzer di polemiche che hanno accompagnato il provvedimento fin dal suo approdo in commissione Riforme, soprattutto perché – in un periodo di emergenza economico-sanitaria come quella in corso – prevede la nomina di oltre sessanta figure dirigenziali e non tra uffici della presidenza e degli assessorati regionali e “costi esorbitanti per le retribuzioni”.

Il testo al quale il governatore Christian Solinas tiene molto riguarda, tra le altre cose, l’istituzione di un Segretario generale, tre dipartimenti e un Comitato di legislazione per l’elaborazione dei testi di legge. “Questo gesto è un’offesa nei confronti di chi quotidianamente fa i conti con il costo economico e sociale di questa crisi sanitaria. La maggioranza si impegni a usare le risorse a disposizione per affrontare ben altri problemi più urgenti”, tuona il segretario regionale di Art 1 Luca Pizzuto. All’attacco anche il M5s, secondo il quale “con questo ddl il governatore mira ad accentrare su di sé tutto il potere della Regione, azzerando di fatto le prerogative degli assessori che si ritroveranno a lavorare all’interno di assessorati di fatto commissariati”. Il gruppo del Pd ribadisce la sua contrarietà, convinto che “l’architettura della Regione si appesantirà andandosi a strutturare su due ulteriori livelli di coordinamento e controllo, il Segretariato generale al vertice e tre Dipartimenti con altrettanti direttori incardinati presso la presidenza. Un grande corpo macrocefalo, sbilanciato sull’apice del nuovo Gabinetto del presidente”.

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I Progressisti hanno depositato oltre 500 emendamenti. La posizione del gruppo sul provvedimento è chiara da mesi: “Un ‘poltronificio’ inutile, che non porterà nessun beneficio per l’Isola. La creazione di nuovi staff a disposizione del presidente e degli assessori serve solo per mettere una pezza ai malumori della maggioranza di centrodestra che da mesi bloccano i lavori del Consiglio e delle commissioni. Pensano ai fatti loro mentre imprese, famiglie e lavoratori attraversano un periodo difficilissimo”. In una nota i consiglieri sostengono che il ddl 107 “porterà allo spreco di milioni di risorse pubbliche che dovrebbero andare invece a sostegno delle categorie più colpite dagli effetti della pandemia. Una vergogna a cui ci opporremo con tutte le possibilità che abbiamo”.

Tutta l’opposizione contesta il fatto che gli incarichi incideranno sulle casse della Regione per oltre 6 milioni di euro. In effetti la relazione finanziaria al disegno di legge parla di oltre sei milioni annui dal 2021 per gli stipendi, tuttavia – su volere di Solinas – nell’ultima versione del testo (quello cioè all’esame dell’Aula) è precisato che “la Regione attua la legge nel rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa per il personale, dei tetti retributivi previsti dalla legislazione vigente, e nei limiti delle risorse a ciò destinate dalla contrattazione collettiva”. Questo significa che non potrà essere di 285mila euro lordi – come indicato nella relazione finanziaria – la tanto discussa retribuzione lorda del segretario generale (che non potrà superare i 240mila euro lordi), e che, in generale, saranno ridotti in modo considerevole i sei milioni indicati nella relazione tecnica per gli stipendi di chi entrerà negli staff.

Il provvedimento è approdato in Aula subito dopo il via libera alla riforma degli Enti locali ma si è fermato alle relazioni di maggioranza e minoranza. Domani si riprende. L’approvazione della 107, come quella del ddl per il ripristino dei Cda negli enti, sono funzionali al rimpasto di Giunta. Tutto rientra nella stessa partita, ha detto lo stesso Solinas prima di Pasqua, ricordando che a metà mandato, per regolamento interno del Consiglio regionale, saranno riassegnate tutte le presidenze delle commissioni. Metà mandato significa settembre inoltrato, non è da escludere che Solinas intenda aspettare la fine dell’estate per la verifica.

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