Lite sanità, Oppi: “Sono una Giuntina”. E Solinas smentisce Nieddu su nomine

Il giovedì nero del centrodestra ha la voce di Giorgio Oppi che, ieri, senza giri di parole, ha bollato come “Giuntina” la squadra di Christian Solinas. La miccia del casus belli è stata la sedia che Mario Nieddu ha lasciato vuota in commissione Sanità del Consiglio regionale, dove l’assessore leghista avrebbe dovuto riferire sulla gestione del Covid nell’Isola. Invece, senza nemmeno preavviso, ha dato buca. Ma saltato questo passaggio, a catena si sono bloccate le nomine dei commissari nelle future Asl: erano dati in arrivo sempre ieri, aveva assicurato lo stesso Nieddu, invece Solinas ha fatto saltare tutto. Il vero problema è che nel centrodestra non dovrebbero nemmeno provare a litigare, perché hanno poco tempo da perdere: gli accordi vanno trovati entro il 31 dicembre, quando scadono i mandati nelle due più importanti strutture sanitarie dell’Isola: l’Ares, la nuova agenzia regionale per la salute (di fatto la fotocopia dell’Ats) e il Brotzu di Cagliari. Invece tutto sembra appeso al filo dell’incertezza.

Ma cominciano dall’inizio. Da Oppi che non ha mai considerato all’altezza la Giunta regionale in carica. Solo che sino a ieri pomeriggio il gran capo dell’Udc evitava di dirlo pubblicamente. Per rispetto degli alleati. Ma con il pacco rifilato da Nieddu la misura doveva essere colma e in commissione Sanità ecco servito l’affondo. Una rasoiata che deve aver fatto sobbalzare, in differita, soprattutto Solinas, abbastanza avezzo a fare melina. Ma di Oppi il governatore ne ha quasi timore reverenziale. Nieddu ieri avrebbe dovuto discutere di due cose: le maggiori risorse alle strutture private, che col Covid stanno facendo gli straordinari, e il ‘Piano a 40 giorni’, col quale si devono potenziare i posti letto in rapporto all’aumento dei contagi. Anche perché l’Isola non è messa bene quanto ad assistenza medico-ospedaliera: è scritto nello stesso Piano, anche se il governatore ha detto il contrario durante la conferenza stampa di presentazione.

Sull’assenza di Nieddu in commissione Sanità, Solinas, a suo modo, un segnale a Oppi lo ha lanciato. Il presidente della Regione ha evitato che la Giunta (anzi la Giuntina, come la chiama il capo dello scudo crociato) accendesse luce verde ai nuovi commissari delle otto Asl, smentendo appunto Nieddu. E di fatto ritardando quella gestione transitoria su cui il governatore, il 24 novembre scorso, ha promesso rigore del metodo e assicurato che i prescelti saranno persone di specchiate capacità (leggi qui).

Il clima nel centrodestra suggerisce in ogni caso un certo stallo. È come se la maggioranza non avesse abbastanza carte da giocare. I posti a disposizione sembrano maggiori rispetto alle competenze a portata di mano. Del resto l’attuazione della riforma con la quale l’Ats ha fatto spazio all’Ares, viaggia in ritardo. I commissari delle Asl si sarebbero dovuti nominare entro la fine di ottobre. Invece, con un atto di dubbia legittimità, il commissario Massimo Temussi ha prorogato alcuni direttori delle Assl o scelti i nuovi. Pescando nel campo del Pd, a proposito di difficoltà nel reclutare le persone giuste all’interno del centrodestra (qui tutti i dettagli).

Proprio Temussi, in carica dall’ultima settimana di ottobre, scade il 31 dicembre. Non che il suo rinnovo sia in discussione. Ma per quella data tutte le caselle devono essere a posto. Compresa la scelta al Brotzu, dove Paolo Cannas, quota Riformatori, è anche lui un commissario a tempo, col mandato di gestire il più grande ospedale della Sardegna sino alla fine dell’anno, perché nelle more della riforma si deve preparare la conversione in Arnas, azienda di rilievo nazionale e alta specializzazione. Ma Oppi l’ha già detto: se salteranno gli accordi della riforma, l’Udc, che punta alla Asl 8, rivendicherà la gestione del Brotzu, insidiando i Riformatori. Ovvio che è un modo per alzare la posta, ma anche la prova di quanto siano in crisi gli equilibri nel centrodestra.

Una cosa è certa: i piani di Solinas sono saltati. Prima dell’estate, la maggioranza contava di chiudere la riforma della sanità, il riordino delle Province e il Piano casa. Al momento solo la prima è stata approvata (a settembre), ma i tempi dell’attuazione sono completamente saltati. Sulla riorganizzazione degli enti locali, invece, è tutto fermo. Col Piano casa, altro obiettivo in ritardo, la Giunta ha mezza Sardegna contro, perché il centrodestra sta preparando una corsa alle cubature senza precedenti. Si aggiunga la gestione del Covid, il solo fronte che in prospettiva può diventare una buona notizia: se ne occuperà il virologo Andrea Crisanti e non più la politica.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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