L’INTERVISTA. Massidda (M5s), sindaco di Carbonia: “Priorità alle bonifiche”

Carbonia ha un nuovo sindaco. Anzi una nuova sindaca. La prima donna in quasi 80 anni di vita della città. Una delle tre donne che il movimento di Grillo e Casaleggio ha espresso a livello nazionale, insieme alla romana Virginia Raggi e alla torinese Chiara Appendino. Lei è Paola Massidda, 50 anni, laurea in Giurisprudenza, funzionaria alla Asl 7, sposata e madre di due figli (leggi il ritratto). L’hanno voluta gli iscritti al M5s del comune minerario che l’hanno scelta secondo il regolamento interno della democrazia partecipata. L’abbiamo incontrata nella sede cittadina del movimento, in via Nuoro, piena di attivisti, a due passi dal centro, e pure dal palazzo comunale che ogni giorno dei prossimi cinque anni diventerà la sua seconda casa. All’esterno le bandiere bianche pentastellate sventolano ormai senza più riserve né timori. Qualche auto con le bandiere del movimento fa la ronda e suona il clacson (leggi qui). In fondo l’aver espugnato una roccaforte della sinistra storica della Sardegna, compiuta da una perfetta sconosciuta, a livello politico, non è impresa di poco conto. Complice, però, le lotte intestine in casa Pd. Ma ora arriva la parte più difficile: amministrare una città di quasi 30 mila abitanti che si è cibata da sempre di miniere di carbone prima, e di industrie metallurgiche dopo. Entrambe le realtà economiche oggi sono chiuse. E partiamo proprio da qui, dal lavoro che non c’è.

Dottoressa Massidda le industrie di Portovesme sono un problema?

Intanto va detto che un sindaco non ha potere di far aprire o chiudere le industrie. Le multinazionali rispondono a dinamiche economiche ben precise e sono solo loro a decidere dove produrre. Siamo rimasti abbastanza allibiti nell’apprendere le promesse, fatte in campagna elettorale, di un MiSE (ministero dello Sviluppo Economico) pronto a trattare e a garantire la riapertura dell’Alcoa.

Però c’è un grave problema occupazionale…

Siamo ovviamente sensibili a questo argomento, vista la grave crisi, come lo siamo però anche a quello della salute e della salubrità dell’ambiente. Vorremmo anche avere i dati su questi argomenti perché il Governo e la Regione non possono stare silenti sul problema del degrado del nostro ambiente.

Insomma, ambiente o lavoro?

Dovremmo capire come la riapertura delle fabbriche possa conciliarsi con l’ambiente e come sia possibile investire nelle bonifiche, che anch’esse creano posti di lavoro. Lo stesso Piano Sulcis ha messo a disposizione ingenti risorse per questo.

E l’enorme patrimonio ex minerario?

Una visione unidirezionale ha fatto dimenticare, ad esempio, l’enorme potenzialità del patrimonio ex minerario, con un Parco Geominerario che stenta a decollare, che potrebbe contribuire a dare risposte in campo occupazionale e creare ricchezza.

Capitolo Abbanoa: come si affronta il problema dell’acqua, bene primario?

Il problema dell’acqua potabile va affrontato con Abbanoa in modo serio. E anche questo fa parte del nostro programma. In questi giorni stanno anche arrivando alle famiglie le bollette di conguaglio. Va intanto impedito lo slaccio a quelle famiglie che, realmente, sono in difficoltà per pagare, garantendo il minimo di risorsa idrica stabilita in 50 litri a persona giornalieri. Nel nostro programma c’è anche la cacciata di Equitalia.

Poi c’è il problema di chi non ce la fa più…

Il problema delle famiglie in forte difficoltà economica, con una fascia di povertà che si sta ampliando progressivamente, è un grande problema che va affrontato immediatamente e in modo molto serio. Non abbiamo esperienza politica ma abbiamo le competenze per affrontare i problemi concertando le soluzioni, come abbiamo sempre fatto.

E il campanilismo tra Carbonia e Iglesias?

Guardi l’uscita, durante la campagna elettorale, della notizia che Carbonia potrebbe diventare il capoluogo della provincia Sud Sardegna sembra proprio fatta ad arte per alimentare questo stato di cose, proprio in un momento in cui invece sembrava aprirsi un inizio di collaborazione, come ad esempio la rete urbana. Vedremo cosa succederà con il referendum costituzionale di ottobre ma sono certa che i due centri maggiori del Sulcis Iglesiente troveranno una linea per il bene collettivo.

Carlo Martinelli

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share