Lega, era già tutto previsto: Giagoni obbligato a lasciare. Pais nuovo coordinatore

Il comunicato di Dario Giagoni era pilotato. La nota, con quale il deputato ed ex consigliere regionale si è dimesso da coordinatore regionale, è risultata concordata. Lo si capisce dalla mossa successiva, arrivata a stretto giro: passato appena un pugno di ore dall’annuncio del parlamentare, si conosce già il nome del successore. Nell’Isola la guida del Carroccio è affidata al presidente del Consiglio regionale, Michele Pais.

Dunque, Giagoni si è fatto da parte perché gliel’ha detto Matteo Salvini. Lo schema richiama la mossa di un altro leghista, Giorgio Todde, che a settembre 2022 lasciò l’incarico di assessore regionale ai Trasporti. Sembra una decisione volontaria, invece si è scoperto dopo che l’alternativa sarebbe stata un suo siluramento.

Con Giagoni non è andata diversamente: i rapporti tra il parlamentare e Salvini si sono raffreddati parecchio, complice il fatto che il coordinatore dimissionario è ai ferri cortissimi con il presidente Christian Solinas. Peraltro: Giagoni, nella sua nota d’addio all’incarico nel partito, ha parlato di “sovrapposizione di incarichi impegnativi e assorbenti”. Eppure nella stessa situazione si ritrova Pais, a cui il doppio incarico evidentemente non disturba.

Sotto il profilo strettamente istituzionale, la scelta di Pais non è la migliore: il capo della massima assemblea sarda, sebbene espressione di una parte politica, dovrebbe tenersi lontano dagli incarichi nei partiti. Ma in casa Lega, si sa, la forma non è un tratto distintivo.

Di certo Giagoni non avrebbe voluto Pais. Anche questo aspetto si può ricostruire dal comunicato di addio: il parlamentare, nell’augurarsi l’assenza di “sterili campanilismi” nella scelta del nuovo coordinatore, aveva auspicato che l’indicazione ricadesse su qualche amministratore locale. Ma così non è stato.

[Nella foto di copertina, Michele Pais con Matteo Salvini]

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